Comgest: le forze propulsive della crescita economica indiana
Nel primo semestre dell’anno, i mercati indiani hanno registrato un’impennata, trainata dalla stabilità degli utili, dal miglioramento dei dati macroeconomici e dal sostegno delle decisioni politiche ed economiche. L’evento più significativo del periodo sono state le elezioni per il rinnovo del Parlamento indiano, che hanno riconfermato il Primo Ministro uscente Modi per la terza volta consecutiva. Nonostante il suo partito abbia perso alcuni seggi, la composizione del governo indica una continuità con le politiche del passato, con probabili ricadute positive per l’economia. È possibile che si assista a un orientamento populista e a un aumento delle allocazioni di fondi ai segmenti più deboli della società; tuttavia, il governo dispone di ragionevoli margini fiscali per allentare leggermente i lacci del portafoglio senza intaccare la spesa in conto capitale.
L’attuale contesto macroeconomico suggerisce che l’India si trova in una fase “goldilocks” (di crescita modesta e inflazione moderata, dalla favola di “Riccioli d’Oro). La crescita del PIL resta robusta: a marzo si è rilevato un dato trimestrale del 7,8%. Inoltre, la banca centrale ha rivisto al rialzo la stima di crescita del PIL per l’esercizio 2025, portandola al 7,2%, un dato che collocherebbe l’India tra le maggiori economie mondiali a più alta crescita. L’inflazione è sotto controllo: il dato sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di maggio si attesta al 4,8% a/a e l’inflazione core al 3,2% a/a, entro la zona di comfort fissata dalla Reserve Bank of India (RBI) al 2-6%.
Il settore delle imprese indiane sta inoltre godendo dei frutti di un’economia solida e di politiche stabili. I bilanci indicano una bassa leva finanziaria, che si riflette anche nell’elevata qualità degli attivi del settore finanziario. La crescita economica che si conferma solida e il conseguente aumento della capacità produttiva dovrebbero alimentare un ciclo di spese in conto capitale che a sua volta dovrebbe determinare un ciclo prolungato di forte crescita degli utili.
Nel segmento finanziario, Shriram Finance e REC Ltd hanno messo a segno un rialzo nel primo semestre del 2024. Shriram conferma le previsioni di crescita degli impieghi intorno al 15%, tenendo conto del contesto positivo dell’economia sottostante, che risulta favorevole ai suoi clienti. Questo ha determinato una forte crescita e un’elevata qualità degli attivi. REC Ltd ha registrato una crescita in seguito alla decisione della società di estendere l’attività di finanziamento al segmento infrastrutturale e grazie al notevole aumento della domanda registrato dalla sua base di clientela core nel settore energetico. Restiamo convinti che entrambe le società saranno in grado di conseguire una crescita sostenuta a medio termine. Al di fuori del comparto finanziario, il titolo Zomato Ltd si è fortemente apprezzato poiché il commercio veloce continua a sorprendere al rialzo in termini di incremento dei ricavi. Quest’attività ha inoltre raggiunto il punto di pareggio dell’EBITDA e il management ha reso noto che sono in programma ingenti investimenti in questo segmento per sostenere ulteriormente la crescita. L’attività di food delivery di Zomato procede molto bene, con una generazione di cash flow solida anche nell’ultimo trimestre.
Riteniamo che le forze propulsive della crescita economica indiana presentino caratteristiche di lungo termine. La stabilità politica, il sostegno delle politiche governative e i fattori geopolitici positivi incontrano le aspirazioni di un’ampia parte della popolazione. Il Paese sta cambiando rapidamente, il che si evince dal maggior uso dei dati, dalla rapida adozione di tecnologie come Unified Payments Interface (UPI), che ora vanta oltre 300 milioni di utenti attivi ogni mese e 400 milioni di operazioni finanziarie giornaliere, e dall’emergere di nuove società nei segmenti del food-tech, della fabbricazione elettronica e dei prodotti chimici.
La ricca cultura imprenditoriale del Paese e una Borsa valori che risale al 1875 hanno contribuito alla creazione di un tessuto aziendale incentrato sugli utili e sui rendimenti. La capitalizzazione di mercato dell’universo quotato in India supera attualmente i 4.000 miliardi di dollari USA, con oltre 500 società che vantano una capitalizzazione di mercato di oltre 1 miliardo di dollari. L’ampiezza e la profondità del mercato offrono una ricca selezione di titoli agli investitori bottom-up.
Da citare, inoltre, il ruolo della regolamentazione della Borsa indiana che si distingue da quella dei suoi omonimi nel panorama dei mercati emergenti. L’introduzione di varie regole negli ultimi 25 anni, come quella che impone di ottenere il consenso dei soci di minoranza per poter concludere varie operazioni con le parti correlate, hanno comportato un significativo miglioramento della corporate governance nel Paese. Questo riduce ulteriormente il rischio per gli investitori di minoranza e comporta un premio per la governance rispetto ad altri Paesi dei mercati emergenti.
Infine, si sente tanto dire che “l’India è cara”. Per questo motivo, gli investitori esteri si sono persi il rialzo del mercato azionario indiano, con scarsi afflussi di capitali verso i mercati dall’inizio dell’anno. D’altro canto, la performance di mercato e l’inserimento di nuove società sta portando a un significativo aumento del peso dell’India in vari indici. Se a questo si aggiunge il fatto che l’India evidenzia uno dei migliori fondamentali della regione (la crescita degli utili), è possibile che gli investitori esteri si vedano costretti a recuperare il terreno perso in quello che, a nostro parere, potrebbe essere un investimento a lungo termine.