La Nina, possibile impatto sulle commodity agricole (WisdomTree)
La fine di El Nino lascia ora il posto al probabile ritorno dell’evento climatico La Nina. Il raffreddamento della superficie del mare nei mesi di luglio e agosto indica un cambiamento verso condizioni più neutre. La Nina dovrebbe emergere tra settembre e novembre con una probabilità del 71% e dovrebbe persistere tra gennaio e marzo 2025.
Durante La Nina, l’Oceano Pacifico tropicale è più freddo della media, mettendo in moto una serie di potenziali impatti, da piogge più intense in Asia a condizioni più secche in Sud America. L’aumento delle piogge nel Sud-Est asiatico dovrebbe migliorare le prospettive per il riso, lo zucchero e gli oli alimentari. Al contrario, la transizione potrebbe intensificare le condizioni di siccità in America Latina, con ripercussioni negative sui raccolti e sulle rese di prodotti di base come soia, mais e zucchero. La riduzione delle precipitazioni in Sud America dovuta a La Nina potrebbe ritardare le semine e avere un ulteriore impatto sulle rese della prossima stagione.
Negli Stati Uniti, La Nina può provocare siccità e caldo invernale in alcuni Stati meridionali e forti piogge nel nord-ovest del Pacifico. Il fenomeno è noto anche per favorire l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi come inondazioni, siccità, ondate di calore e uragani nelle principali regioni produttrici, aggiungendo un livello di incertezza alla produzione agricola e alla sicurezza alimentare.
Esaminando i dati storici dal 1950, si sono verificati in totale 14 fenomeni meteorologici di La Nina. Analizzando i prezzi delle materie prime agricole durante 13 di questi episodi, abbiamo scoperto che in 12 casi il grano ha registrato un aumento sei mesi dopo l’arrivo de La Nina; in 11 dei 13 casi il mais ha registrato un rialzo sei mesi dopo; in 9 dei 13 cicli, la soia e il cotone hanno registrato un rialzo sei mesi dopo l’inizio dell’evento. Mentre per la maggior parte delle altre materie prime i risultati sono stati contrastanti.
Source: National Oceanic and Atmospheric Organization, Bloomberg, WisdomTree, data from January 1950 to August 2024. Please note in the case of coffee, owing to data availability, we have analysed price performance in 11 prior La Nina episodes compared to 13 for the remaining commodities. Historical performance is not an indication of future performance, and any investments may go down in value.
Sebbene l’arrivo de La Nina non sia sicuro e i meteorologi si aspettino che sia un evento relativamente debole, le scorte di molte colture rimangono al di sotto della media a lungo termine. Le scorte di grano, mais, zucchero e caffè sono inferiori del 9,8%, 2%, 20% e 30% rispetto alla media storica quinquennale. Pertanto, la capacità di assorbire uno shock dei prezzi si assottiglia soprattutto per queste materie prime. La Nina potrebbe quindi fornire una spinta al rialzo dei prezzi di queste materie prime agricole.
Inoltre, il sentiment sulle commodity agricole rimane basso. Il posizionamento speculativo netto su grano, mais, soia, zucchero, cotone e olio di soia è ben al di sotto delle rispettive medie quinquennali.