Cina, il governo sostiene i mercati

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Fondi pubblici sono intervenuti per acquistare titoli in borsa, dopo i crolli di ieri. Deboli i listini europei

 

Il governo cinese, tramite fondi di investimento pubblici, è intervenuto per sostenere i corsi dei titoli azionari, dopo i crolli di ieri. Lo afferma l’agenzia Bloomberg. L’intervento non sembra in realtà aver dato i frutti sperati: Shenzen ha chiuso in calo dell’1,87%, Shangai ha limato lo 0,23%. Negative, in Asia, anche Tokyo (-0,42%) e Hong Kong (-0,51%).

I listini europei hanno aperto in buon rialzo, ma già a metà mattina si sono indeboliti: alle 10,30 il Ftse Mib viaggia a più 0,2%, in linea con Londra, mentre Francoforte è piatta e Parigi segna una lieve flessione.

Ma la tensione resta alta per quanto accade in Cina, dove gli ultimi indicatori economici confermano sempre più il rallentamento dell’economia, e le Borse sono sotto pressione. 

Sempre secondo Bloomberg, le autorità di controllo dei mercati di Pechino hanno fatto sapere agli investitori che il divieto di vendita delle azioni per i maggiori operatori, deciso sei mesi fa, sarà prorogato al di là della scadenza inizialmente prevista per l’8 gennaio. Il divieto era stato introdotto a luglio, in occasione del primo crollo dei mercati azionari cinesi e impedisce di vendere titoli agli investitori che possiedono oltre il 5% di una società e ai vertici delle società. 

Anche la Banca centrale cinese (People’s Bank of China) è intervenuta immettendo liquidità sul mercato interbancario: l’intervento, da 20 miliardi di dollari, è il più importante degli ultimi quattro mesi.