Bitcoin: probabile trend rialzista, dati inflazione USA potrebbero scatenare corsa all’oro digitale

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Almeno per il momento, bitcoin si mantiene sulla soglia dei 10.000 Dollari. A mio parere, il calo rappresenta l’eccesso di vendita da parte degli investitori, quindi gli acquirenti potrebbero presto tornare sui loro passi. Tuttavia, dato che non abbiamo ancora visto un modello di inversione di tendenza significativo, un picco al ribasso sotto i 10.000 Dollari non è fuori questione. È probabile che se ci sarà una chiusura sotto i 10.000 Dollari, allora il pessimismo potrebbe insinuarsi. Ma finché rimarremo al di sopra di quella soglia, rimango rialzista.

Inoltre ci sono una serie di indicatori rialzisti attualmente in gioco. L’hashrate – ampiamente considerato come un indicatore generale della salute di bitcoin – è ai massimi storici. E i dati di Glassnode hanno mostrato che la percentuale complessiva di bitcoin non spostata in oltre tre anni ha raggiunto il tempo massimo di due anni, attestandosi al 30,909%. Ciò suggerisce un aumento della mentalità hodling, che a sua volta è considerata un indicatore rialzista: se l’offerta diminuisce e la domanda aumenta, il prezzo dovrebbe seguire.

Con questo in mente, e dato il dibattito sempre crescente sul potenziale di copertura del bitcoin, sarà interessante vedere se i dati sull’inflazione degli Stati Uniti (in uscita venerdì) fungeranno da catalizzatore. Un aumento dell’inflazione su base annua, combinato con la consapevolezza che la Fed è pronta a lasciare che l’inflazione superi il 2%, potrebbe indurre più investitori istituzionali – o anche società quotate – a trovare un posto per l’“oro digitale ” nei loro portafogli.