Nonostante i rischi la ripresa economica prosegue

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I mercati hanno scambiato con certo tono da «risk-off» o avversione al rischio nelle ultime settimane. Non è stato nulla di significativo, ma sembra che questa fase di consolidamento possa durare ancora un po’. Questo però sta riaccendendo l’idea che questo sia il meglio che si possa ottenere, la riapertura è prezzata, le valutazioni azionarie appaiono tirate e i rischi sono ora più alti con le crescenti preoccupazioni sul virus mentre è in aumento nuovamente il numero di casi globali. Parte della stabilizzazione è tecnica, dato che nella maggior parte delle asset class sono stati raggiunti nuovi massimi. Dovremmo aspettarci più volatilità man mano che il ciclo prosegue e abbiamo nuovi dati che dimostrano le aspettative di ripresa. I guadagni e le prospettive saranno fondamentali per le questioni legate alle sostenibilità nella storia della ripresa. Si potrebbe affermare che una parte dell’entusiasmo per la riapertura è stata messa alla prova nel brevissimo termine, a causa dei problemi legati ai vaccini di AstaZeneca e Johnson & Johnson, al rallentamento della vaccinazione di una parte della popolazione e a una ripresa dei virus. Tutto questo va bene e non mina le aspettative di dove siamo diretti, ma introduce un po’ di realismo, il che è positivo. Non è una coincidenza che le banche e le aziende legate ai viaggi siano state sotto pressione nell’ultimo periodo.

Negli ultimi giorni abbiamo osservato con attenzione due aree principali; la prima è la situazione sempre più disperata in India, cioè se quella che è diventata una tragedia umana interna potrebbe avere un impatto sul resto del mondo. La seconda è il comportamento dei Treasury statunitensi.

Sul primo punto, c’è stata poca reazione. Credo che questo sia dovuto a due ragioni: il primo è che la campagna vaccinale rappresenta un game changer rispetto all’anno scorso, quando il virus era in circolazione in tutto il mondo. L’Europa e gli Stati Uniti stanno accelerando la distribuzione in modo significativo, le restrizioni vengono gradualmente ridotte e le aspettative di riapertura continuano ad essere alte. Il secondo è che da dal punto di vista pratico, l’esposizione diretta del mercato finanziario all’India è limitata.

Sul secondo punto, nonostante i dati forti e le crescenti pressioni inflazionistiche, i Treasury hanno continuato il rally, con un rendimento che dall’1,75% si attesta a circa 1,55% alla fine della settimana scorsa. Non abbiamo davvero idea se l’inflazione sarà transitoria o per quanto tempo l’economia sarà in ripresa. Sappiamo però che l’inflazione sta arrivando, l’economia statunitense si sta rapidamente riprendendo (secondo Bloomberg il recente numero di vendite al dettaglio è arrivato al 17% sopra i livelli pre-pandemia) e l’Europa è indietro di circa 3-4 mesi. Pensiamo che in parte, ma non completamente, ciò sia già nei prezzi.

Forse il movimento dei tassi reali è stato il vero driver direzionale. I tassi nominali e reali sono altamente correlati e sono scesi di pari passo questo mese. Se continueremo a vedere i tassi reali scendere, i tassi nominali li seguiranno. Questo sta anche mettendo sotto pressione il dollaro, da cui la continua forza delle materie prime e la ripresa dei mercati emergenti. Il problema qui è che il divario tra i rendimenti reali e le prospettive di crescita globale è il più ampio di sempre secondo Bloomberg. Uno o l’altro deve cambiare e a nostro parere è più probabile che i rendimenti reali debbano muoversi di nuovo verso l’alto man mano che si svilupperanno dati migliori e pressioni inflazionistiche.

Notizie positive sono invece arrivate sul tema ESG. Il presidente Biden ha promesso di tagliare le emissioni degli Stati Uniti del 50-52% durante la due giorni di summit sul clima in cui è intervenuto. Inoltre, si è impegnato a dimezzare i gas serra entro il 2030. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha previsto che le emissioni di carbonio legate all’energia cresceranno del 4,8% nel 2021, secondo un rapporto dell’Economist. Questo sarebbe il secondo più grande aumento registrato, anche se è stato comparato con i dati del 2020, quando l’attività globale è stata significativamente frenata. Le emissioni della Cina aumenteranno del 6% rispetto al 2019, l’India dell’1,4%, ma negli Stati Uniti saranno del 5,6% più basse. Anche l’Europa ha tracciato la sua visione ESG con una nuova regolamentazione più chiara e rigorosa della sostenibilità, con una maggiore disclosure sull’impatto della sostenibilità introdotta nel 2022.

Per il momento temo che continueremo a operare aspettando di vedere se c’è qualche cambio di polarizzazione del peggioramento della situazione dei virus in India, Giappone verso il resto del mondo. Il Brasile sembra aver toccato il fondo. Gli spread dei Treasury statunitensi dovrebbero ora cominciare ad allargarsi, visti i dati economici estremamente positivi, quindi mi aspetto che il nostro posizionamento con una duration più corta continuerà a sovraperformare, nelle prossime settimane. La prosecuzione della campagna vaccinale è fondamentale per il mondo sviluppato. Ora siamo anche nella stagione degli utili, e questo guiderà il rischio idiosincratico mentre l’attenzione si sposta di nuovo sui fondamentali.