Spartan Tech lancia Track4Trust il progetto a impatto zero per tracciare in blockchain le filiere dell’agricoltura
Garantire prodotti della migliore qualità organolettica possibile, valorizzare i piccoli produttori e tracciare interamente la filiera. Sono queste alcune della caratteristiche chiave di Track4Trust il progetto lanciato da Spartan Tech (www.spartantech.it), start up milanese specializzata nello sviluppo di soluzioni blockchain ad alta efficienza e caratterizzate da un’importante attenzione alla sostenibilità.
Spartan Tech si contraddistingue per un’attenzione particolare allo sviluppo di soluzioni ad alto impatto sociale ed ambientale che stanno riscuotendo grande successo, tra l’altro, per facilità d’uso e costi accessibili.
“Lavoriamo da tempo – dichiara il ceo di Spartan Tech Paul Renda, per portare l’innovazione e le opportunità che ha con sé non solo ai grandi operatori e alle imprese più strutturate ma anche a realtà minori che altrimenti rischiano di essere lasciate indietro dall’evoluzione tecnologica. Oltre all’Italia stiamo portando questo approccio anche in diverse aree del mondo. In Kenia ad esempio è partito un progetto per la tracciabilità di filiera della frutta secca portata ad un livello di analiticità e trasparenza estremo. Tutti i passaggi, dalla semina al consumatore vengono tracciati, monitorati ed analizzati al fine di capire, grazie al machine learning e ai nostri analisti, quali sono le metodologie di produzione che permettono di avere il miglior prodotto possibile e, in parallelo, quali scelte di processo consentono di portare maggior beneficio ai consumatori in termine di qualità della vita.
Il progetto si basa sulla valorizzazione dei piccoli produttori, a cui raramente riescono ad arrivare queste informazioni, dando loro la possibilità di comprendere quali sono i prodotti che devono coltivare e comprendendo cosa il mercato è realmente interessato ad avere.
In una filiera così lunga- continua Renda- sono informazioni a cui i piccoli produttori oggi non hanno accesso.
Con lo stesso format abbiamo partecipato ad una gara internazionale molto complessa che punta a tracciare i prodotti di oltre trenta mila piccoli produttori africani di caffè. Soggetti che subiscono le dinamiche di mercato e che con questo progetto potranno ricavare una parte del valore aggiunto. Valore aggiunto normalmente trattenuto dai trader e da altri soggetti che, specie in questo momento, speculano nella filiera sulla provenienza delle materie prima.”
Il progetto prevede l’aggregazione dei dati di produzione e l’elaborazione di informazioni al fine di offrire alle cooperative di cui fanno parte preziosi suggerimenti relative al prodotto, al processo di lavorazione, fino ad arrivare alle oscillazioni nelle richieste da parte di buyer internazionali.
“L’obiettivo è anche qui- conclude Renda- portare maggior valore aggiunto nelle produzioni, allineare le produzioni da un lato a prodotti con migliori caratteristiche organolettiche e dall’altro alle esigenze del mercato. Oggi le esigenze sono dettate dai trader che determinano quale prodotto ha senso o meno portare sul mercato. Riteniamo che ciò abbia dato vita a speculazioni e a sistemi che penalizzano sia i consumatori che i piccoli produttori. Stiamo lavorando per portare un vantaggio in termini di trasparenza, riequilibrio e, non ultimo, promozione della sostenibilità.
E maggiore sostenibilità nella distribuzione del valore metterà in condizione i coltivatori di reinvestire portando beneficio nella qualità delle produzioni e nello sviluppo del proprio territorio.”