Settimana Sri al via con il ministro Padoan

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A Roma il primo evento della manifestazione. Le proposte del Forum per la finanza sostenibile

Portare i temi della finanza sostenibile e responsabile all’attenzione dei decisori politici, aprendo un dialogo su alcune misure concrete che possono favorire la finanza sostenibile in Italia. E’ in quest’ottica che si è svolto oggi a Roma l’evento d’apertura della Settimana Sri, che fino al 18 novembre vedrà operatori e pubblico confrontarsi sulle modalità di un approccio responsabile alla finanza e agli investimenti.

L’incontro si è svolto alla Camera, con l’ospitaliità dell’intergruppo parlamentare per la finanza sostenibile, e la presenza del ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan. Che ha sottolineato l’importanza di un approccio di lungo periodo nella pratica degli investimenti. La crescita e l’occupazione, ha aggiunto, devono essere perseguite avendo riguardo non solo agli elementi quantitativi, ma anche a quelli qualitativi.

Il Governo, ha aggiunto, è impegnato allo sviluppo di un programma ambizioso, Finanza per la Crescita, che prevede non solo l’utilizzo della leva fiscale, ma anche interventi volti a migliorare la governance degli investitori istituzionali e la semplificazione del quadro normativo e amministrativo. Per la definizione e l’implementazione del Piano, ha concluso Padoan, c’è ampia disponibilità al confronto con gli operatori, veri depositari del patrimonio di informazioni e di conoscenze necessario per individuare le misure più efficaci.

E dagli operatori, e in particolare dal segretario generale del Forum per la finanza sostenbile, Davide Dal Maso, non sono mancate le proposte concrete. 

La finanza non è un’attività neutrale dal punto di vista sociale e ambientale: i fornitori di capitale, attraverso le loro scelte di allocazione delle risorse, possono orientare l’economia, prendendo in considerazione in misura più o meno esplicita anche gli interessi generali della collettività.

Per questo occorre innanzitutto promuovere un contesto in cui gli investitori finali siano messi nelle condizioni di assumere decisioni consapevoli anche in ragione delle conseguenze non strettamente finanziarie delle proprie scelte di investimento. Perché la responsabilità etica delle scelte di investimento non si limita a chi esercita l’attività economica, ma si estende a chi la finanzia.

Sono per questo cruciali da un lato il livello di trasparenza assicurato dagli operatori (emittenti, intermediari, investitori) e, dall’altro il grado di cultura finanziaria dei cittadini risparmiatori.

Per favorire uno sviluppo responsabile, l’Italia può incoraggiare la finanza sostenibile, ispirandosi alle norme approvate in altri paesi europei. Per esempio vietando le pratiche più controverse, come gli investimenti in “munizioni a grappolo”, come hanno fatto Belgio, Francia, Olanda e Svizzera. Ma anche incoraggiando una maggiore trasparenza e gestione dei rischi connessi agli aspetti sociali e ambientali, utilizzando la leva fiscale per premiare scelte di investimento sostenibile o rendendo obbligatorie pratiche di integrazione e rendicontazione Esg.