Tango bond: confermata in appello la condanna per la banca
La sentenza a Bologna. I titoli, ricorda il Movimento divesa del cittadino, erano stati collocati da Antonveneta, poi acquisita da Mps
La Corte d’appello di Bologna ha confermato la sentenza di condanna per la banca che, nel 2001, aveva venduto titoli di Stato argentini a una cliente. Lo comunica il Movimento difesa del cittadino di Ferrara. Alla risparmiatrice Banca Antonveneta, poi acquisita da Mps, aveva venduto circa 90 mila euro di “tango bond”. Quando aveva deciso di venderli, la signora ne aveva ricavati appena 30 mila. Dopo una battaglia legale, condotta con l’assistenza del Mdc di Ferrara, è arivata oggi la sentenza d’Appello che ha confermato il primo grado.
Per i giudici la risparmiatrice non è stata adeguatamente informata circa la rischiosità dell’investimento e il suo profilo non rientrava tra quello di esperti investitori. Inoltre la stessa cliente non ha riconosciuto due delle tre firme poste sugli atti d’acquisto dei titoli.
“Sono particolarmente contento e soddisfatto che la Corte d’appello abbia dato ragione alla risparmiatrice e che la sentenza possa essere utile a dissuadere comportamenti analoghi da parte degli istituti bancari” spiega l’Avvocato Gianni Ricciuti, presidente di MDC Ferrara. Il Movimento si è formalmente costituito in causa come parte processuale, dando così anche maggior impulso e rilievo alle richieste della risparmiatrice.
“Ancora una decisione che fa giustizia degli strumenti finanziari ad alto rischio venduti a risparmiatori che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita – commenta Francesco Luongo, Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino – In questo come in altri casi l’investitore non ha ricevuto informazioni chiare sul prodotto, né gli sono state richieste le informazioni obbligatorie circa la sua esperienza e le condizioni patrimoniali. La sentenza conferma quanto già sappiamo circa le scorrettezze da parte di banche ed intermediari finanziari, comportamenti fraudolenti e di illeciti ai danni dei risparmiatori che come Associazione di consumatori siamo impegnati a contrastare da anni”.

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Mente e denaro
Sala Stampa