Cresce la fiducia di imprese e consumatori

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Secondo i dati Istat, l’indice relativo alle aziende è salito dal 106,1 di settembre a 107,5. Ancora più consistente il balzo per i consumatori: da 113 a 116,9

L’indice del clima di fiducia dei consumatori (espresso in base 2010 pari a 100), in ottobre è salito a 116,9, in netto rialzo rispetto ai 113 punti di settembre. Secondo i dati comunicati stamattina dall’Istat, inoltre, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator, anch’esso con base 100 nel 2010) è passato dai 106,1 punti di settembre a 107,5.

Sono in aumento, sottolinea l’Istat, tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori: l’incremento più marcato riguarda quella economica, salita a 153 da 143,9, mentre aumenti più contenuti riguardano quella personale (da 103,6 a 103,9), quella corrente da 108 a 109,3) e quella futura (da 122,3 a 127,1).

Migliorano inoltre le stime sia dei giudizi sia delle attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -32 da -46 e a 27 da 15, i rispettivi saldi). I giudizi sui prezzi relativi ai passati 12 mesi restano al livello dello scorso mese (a -19 il saldo). Il saldo relativo alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi passa a -23 da -18. Diminuiscono le attese di disoccupazione (a -2 da 6).

Per quanto riguarda le imprese, cresce il clima di fiducia dei servizi di mercato (a 113,1 da 112,2), quello della manifattura (a 105,9 da 104,4) e quello del commercio al dettaglio (a 116,6 da 109,2), ma scende quello delle costruzioni (a 119,8 da 123,3).

Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -9 da -11 il saldo) sia le attese sulla produzione (a 14 da 12), invece i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 3). Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -35 da -30, il saldo) mentre le attese sull’occupazione rimangono stabili a -7.

Nelle imprese dei servizi migliorano le attese sull’andamento generale dell’economia, il cui saldo sale a 27 da 17; si riducono, invece, sia i giudizi sia le attese sul livello degli ordini (a 7 da 9 e a 4 da 9, i rispettivi saldi). Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a 24 da 16), sia le attese sulle vendite future (a 41 da 29) e in diminuzione sono giudicate le giacenze di magazzino (a 7 da 10).