Bank of England interventista e molto espansiva
di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
Nel meeting di oggi, la Bank of England, in reazione alla Brexit che la porta a stimare una scarsa crescita nel secondo semestre, ha preso misure addizionali per il sostegno del ciclo e il ritorno stabile all’obiettivo di inflazione (2%) pur tollerandone possibili temporanei sforamenti al rialzo entro i prossimi tre anni.
Anche considerando i benefici delle misure adottate oggi, la BoE prevede che la crescita cumulata che si perderà in 3 anni sarà di circa 2.5% rispetto allo scenario pre Brexit.
Il pacchetto di misure comprende:
– riduzione del tasso ufficiale a 0.25% (da 0.50%) per ridurre i costi di finanziamento di imprese e consumatori incentivandone il ricorso al credito;
– un nuovo “Term funding scheme” da 100 miliardi di sterline per compensare le banche dei ridotti margini di interesse con finanziamenti agevolati prossimi al tasso ufficiale e garantire così la trasmissione della politica monetaria;
– l’espansione per altri 60 miliardi di sterline del programma già in essere di acquisto di titoli governativi (arrivando così a 435 miliardi), da fare in 6 mesi al fine di abbassare i tassi a cui sono spesso legati i costi di finanziamento di imprese e consumatori oltre che indurre ribilanciamenti di portafoglio degli attuali detentori di titoli governativi che più in generale agevoleranno la fornitura di credito;
– l’acquisto fino a 10 miliardi di sterline di obbligazioni societarie da fare in 18 mesi per dare uno stimolo ancora più diretto rispetto all’acquisto di titoli governativi e indurre anche facilitazione a nuove emissioni. Saranno oggetto di acquisto titoli in sterlina emessi da società non finanziarie investment grade che diano un contributo materiale all’economia inglese. L’universo di titoli considerabili ammonta a circa 150 miliardi.
Gli acquisti saranno finanziati con l’emissione di riserve della banca centrale.
La decisione sui tassi è stata unanime.
La decisione sull’espansione del QE dei titoli governativi è stata votata a maggioranza (6-3).
La decisione di iniziare il QE anche sui titoli societari è stata votata a maggioranza (8-1).
Il Comitato ha già anticipato che se i prossimi dati reali saranno coerenti con le previsioni dell’Inflation Report di agosto pubblicato oggi, un ulteriore taglio dei tassi sarà necessario prima della fine dell’anno fino ad avvicinarsi a zero, pur restando in terreno positivo.
Nella conferenza stampa il governatore Mark Carney ha precisato che tutte le misure sono espandibili.
Le decisioni di oggi comportano perciò un’espansione cumulata totale a tendere di 170 miliardi del bilancio della BoE, che si cumulano per gli effetti di mercato ai circa 150 miliardi già resi disponibili al sistema con la riduzione decisa dopo il referendum della riserva frazionaria per le banche. Riduzione effettuate abbassando il counter cyclical capital buffer da 0.5% a 0 e che ha liberato 5.7 mld di sterline dando al sistema capacità per nuovi prestiti appunto fino a quasi 150 mld. Oltre a questo, la BoE ha mantenuto aperto su base settimanale, prudenzialmente fino a settembre, lo schema di LTRO.
La manovra ha un impatto fortemente diluitivo sulla sterlina, di grande supporto per i bond e di relativo supporto per l’azionario.
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