Energia solare più accessibile, scalabile e competitiva. Le celle solari TOPCon (Tunnel Oxide Passivating Contact)

Redazione -

Le celle solari industriali raggiungono un’efficienza del 26,09% con un ridotto utilizzo di argento e migliori prestazioni bifacciali

Un passo avanti rilevante nella corsa globale al fotovoltaico ad alta efficienza arriva dalla Cina. Un team di ricerca guidato dal professor Ye Jichun del Ningbo Institute of Materials Technology and Engineering (NIMTE), parte della Chinese Academy of Sciences, ha messo a punto una soluzione tecnologica sinergica che consente alle celle solari TOPCon (Tunnel Oxide Passivating Contact) di raggiungere contemporaneamente tre obiettivi finora difficili da conciliare su scala industriale: alta efficienza, riduzione dei costi ed eccellenti prestazioni bifacciali.

Le celle TOPCon rappresentano una delle evoluzioni più promettenti del silicio cristallino, tecnologia che domina ancora il mercato fotovoltaico globale. Il loro punto di forza è la capacità di ridurre le perdite di carica grazie a contatti passivati ultrasottili, aumentando l’efficienza di conversione rispetto alle celle PERC tradizionali. Il limite, fino a oggi, è stato soprattutto industriale: processi più complessi, costi maggiori e difficoltà nel mantenere alte prestazioni su entrambi i lati del modulo.

La ricerca coordinata dal NIMTE affronta proprio questo nodo. La soluzione proposta integra in modo ottimizzato ingegneria dei materiali, architettura dei contatti e processi produttivi compatibili con la manifattura su larga scala. Il risultato è una cella TOPCon capace di offrire rendimenti elevati senza richiedere passaggi produttivi proibitivi, mantenendo al tempo stesso un’ottima resa bifacciale, cioè la capacità di generare energia anche dalla luce riflessa sul lato posteriore.

Questo aspetto è particolarmente strategico. I moduli bifacciali sono sempre più centrali nei grandi impianti utility-scale, perché permettono di aumentare la produzione di energia a parità di superficie installata. Migliorare la bifaccialità delle celle TOPCon significa abbassare il costo livellato dell’energia (LCOE), un indicatore chiave per la competitività delle rinnovabili rispetto alle fonti fossili.

Dal punto di vista industriale, il lavoro del team cinese risponde a una domanda molto concreta del mercato: non basta aumentare l’efficienza di laboratorio, serve una tecnologia che possa essere replicata in fabbrica con elevati volumi e margini sostenibili. La “soluzione sinergica” proposta va proprio in questa direzione, riducendo il trade-off tra performance e costi che ha frenato l’adozione massiccia delle TOPCon.

Il contesto non è neutro. La Cina è già il principale hub mondiale del fotovoltaico e investe in modo sistematico sulle tecnologie di prossima generazione per consolidare il proprio vantaggio competitivo. Progressi come questo rafforzano la posizione cinese lungo l’intera catena del valore, dalla ricerca ai moduli finiti, e pongono una sfida diretta a Europa e Stati Uniti, chiamati ad accelerare su innovazione e industrializzazione.

In prospettiva, lo sviluppo di celle TOPCon ad alta efficienza, basso costo e forte resa bifacciale può contribuire in modo significativo agli obiettivi globali di decarbonizzazione. È un esempio concreto di come l’innovazione nei materiali e nei processi produttivi possa tradursi in energia solare più accessibile, scalabile e competitiva, spostando l’equilibrio del sistema energetico verso le rinnovabili.