Francia: grande sorpresa per l’esito del voto, reazione lievemente positiva da parte dei mercati finanziari
La conclusione del secondo turno delle elezioni legislative ha evidenziato molti più seggi del previsto per il blocco di sinistra e non ha mostrato un crollo della maggioranza presidenziale. Sorprendente che RN sia finito al terzo posto.
La reazione dei mercati finanziari in avvio è stata abbastanza limitata e poi nel corso della mattinata è stata positiva. L’indice francese guadagna quasi un punto percentuale con i forti guadagni dei titoli finanziari (Credit Agricole e Societe Generale in particolare). Anche lo spread oat-bund è in leggero calo a 62 bps rispetto ai 66 bps della chiusura di venerdì.
Di seguito alcuni parametri di riferimento per inquadrare chiaramente i livelli attuali: prima dello scioglimento dell’Assemblea nazionale, lo spread oat-bund era leggermente inferiore a 50 punti, è arrivato a 85 punti base poco prima del primo turno e ora si attesta a 62 punti base.
La piccola sorpresa di questo secondo turno, tuttavia, deriva dal numero di seggi ottenuti dal NFP, che solleva automaticamente interrogativi sulle discussioni fiscali e di bilancio che si terranno in Assemblea. Con un deficit pubblico superiore al 5% del Pil lo scorso anno e con l’apertura della procedura per deficit eccessivo contro la Francia (e altri paesi) da parte di Bruxelles, il risultato elettorale del blocco di sinistra potrebbe sollevare qualche timore. Ma a questi timori non necessariamente seguiranno effetti, in quanto la maggioranza presidenziale (e questa è anche la sorpresa di questo secondo turno) non è crollata ed è al secondo posto per numero di seggi. L’ipotesi di una coalizione “arcobaleno” che vada dalla sinistra moderata alla destra moderata passando per il centro non è morta, anche se la sfida sarà significativa e difficile.
Dopo questo secondo round gli scenari sono ancora piuttosto numerosi, ma è comunque bene ricordare che lo stress sui mercati finanziari osservato inizialmente è stato generato dall’ipotesi della maggioranza assoluta di Rassemblement National e dalla concomitante attuazione di programmi economici ritenuti poco credibili. Esclusi ormai questi scenari estremi, la volatilità dei mercati, anche se non si riduce del tutto a causa del perdurare delle incertezze politiche, dovrebbe comunque tenerne conto.
Rimaniamo lievemente positivi nel breve periodo. Crediamo che i problemi maggiori per la Francia (e per l’Europa) possano arrivare in autunno quando l’Assemblea dovrà approvare la legge di bilancio.

LMF green
Mente e denaro
Sala Stampa