Valtellina: a rischio un pezzo di montagna in Val Masino? Sta rientrando la criticità per la frana Scaiùn

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Valtellina. Rilevata al mattino una criticità elevata per la frana Scaiùn a Val Màsino (Val Màsen in dialetto valtellinese) in provincia di Sondrio, nel tardo pomeriggio di oggi sembra che l’allarme sia rientrato.

Lo Scaiùn, ubicato all’interno del territorio comunale di Val Masino in provincia di Sondrio, dal punto di vista geologico si trova nel settore Sud Orientale del Plutone terziario Masino-Bregaglia, costituito prevalentemente da tonaliti e granodioriti.
La parete rocciosa, alta fino a circa 200 metri, si erge a ridosso del nucleo abitativo di Cataeggio e presenta al piede ampi coni di detrito in coalescenza fra loro e grossi blocchi rocciosi a testimonianza di crolli pregressi.

Lungo il versante, tra quota 1200 e 1275, è presente “lo Scaiun” una struttura rocciosa fortemente inclinata che risulta sostanzialmente isolata dall’ammasso principale su tre lati in quanto sono presenti delle fratture beanti ben evidenti, mentre alla base è collegata alla parete principale. Gli ammassi rocciosi appaiono intensamente fratturati con alcuni piani di frattura principali che determinano la morfologia generale della parete rocciosa.

Scenario di crollo

Stamattina, ARPA Lombardia ha segnalato superamenti di soglia relativi agli strumenti indicati: Scaiun Radar – Punto Radar – N02 – valore rilevato 8.1 mm/24h. Tecnicamente, ai sensi della DGR 3771 del 20.01.2025, lo scenario minimo di riferimento correlato a detti valori, così come previsto nello studio di modellazione, è lo “Scenario di crollo” (vedi paragrafo “Analisi degli scenari di crollo” pag. 73 e seguenti).

Fortunatamente gli strumenti ora stanno segnalando una regressione del fenomeno.

Come si cerca di prevenire i crolli

In anni recenti si sono succeduti crolli di blocchi che hanno in alcuni casi hanno raggiunto l’abitato di Cataeggio, danneggiando alcune abitazioni. Si segnalano crolli nel gennaio e febbraio 2016, nell’aprile 2018 e giugno 2018, nel febbraio 2019, nell’ottobre 2022. L’ultimo importante evento registrato, che ha comportato la caduta di grossi volumi di materiale (7.900 metri cubi), è quello del 4 febbraio 2019. Si è originato dall’avancorpo posto ad est della parete principale e si è arrestato prima di raggiungere il sottostante centro abitato.
La reiterazione di crolli ha portato alla realizzazione di opere di difesa passive, compresa la recente realizzazione di un nuovo vallo paramassi.

Il versante viene monitorato da un sistema Radar da terra, che tiene costantemente sotto osservazione la parete rocciosa h24 ed è in grado di comunicare eventuali superamenti di soglia ai fini di Protezione Civile. Proprio oggi il Punto Radar – N02 ha segnalato una grave anomalìa.

Il rischio di frana è costantemente monitorato da ARPA Lombardia.