Federated Hermes: la Fed resisterà alle pressioni politiche nel 2026

Debbie Cunningham, Chief Investment Officer Global LiquidityMarkets di Federated Hermes -
Qual è l’opinione controcorrente per il 2026?
Che la Federal Reserve statunitense rimarrà indipendente. Le critiche incessanti dell’amministrazione Trump al presidente della Fed, Jerome Powell, hanno portato molti a pensare che il presidente andrà a minare la tradizionale indipendenza della banca centrale dalla politica. Azioni recenti, come i tentativi di licenziare un governatore e la nomina di un economista della Casa Bianca nel board, hanno intensificato questa preoccupazione nei mercati finanziari. Anche noi siamo preoccupati, ma riteniamo che, alla fine, la Fed avrà la meglio, soprattutto alla luce della sentenza della Corte Suprema di questa estate, che l’ha definita una “entità con una struttura unica, quasi privata”.
Nonostante sia probabile che l’amministrazione nomini membri con posizioni più “dovish” per entrare nel Federal Open Market Committee (FOMC) – tra questi potrebbero esserci i presidenti regionali della Fed, il Board ofGovernors e, naturalmente, il successore di Powell – ci aspettiamo che il dibattito sulla qualità dei candidati si concentri sulla loro conoscenza dei mercati e sulle loro competenze. I nomi circolati per succedere a Powell sembrano rispecchiare il desiderio dell’amministrazione di influenzare la Fed, ma siamo fiduciosi che il processo di conferma al Senato si concentrerà sulla loro esperienza in materia di politica monetaria e che questo contribuirà a mantenere l’integrità dell’istituzione.
 
È veramente finito il periodo dei bassi tassi di interesse?
La posizione “dovish” dell’amministrazione ha sollevato preoccupazioni sul fatto che potremmo ritornare al lungo periodo di tassi d’interesse vicini allo zero. Non pensiamo che sarà così. Ci aspettiamo che i tassi d’interesse a breve termine rimarranno in un intervallo compreso tra il 3-5%, sulla base della solidità dell’economia statunitense, che dovrebbe mantenere l’inflazione sopra il 2%. Questa è anche la posizione della Fed, dato che il suo ultimo Summary of Economic Projections (SEP) prevede che, nel lungo periodo, il livello del PersonalConsumption Expenditures Index sarà del 2%. In altre parole, l’intenzione attuale della Fed è continuare a definire la stabilità dei prezzi a quel livello. Un altro indizio, naturalmente, è la sua proiezione di lungo periodo sul tasso dei fed funds, attualmente al 3%. Cambiamenti nella leadership della Fed e nella composizione del FOMC probabilmente non porteranno a tassi prossimi allo zero nel breve periodo.
Sebbene sia troppo presto per avere certezze sul percorso della politica monetaria della Fed nel 2026, come dimostra l’ampia forbice delle previsioni contenute nel SEP di settembre, ci aspettiamo che una certa dose di allentamento prosegua. Tuttavia, riteniamo che i fondi monetari continueranno a essere attraenti per gli investitori. La maggior parte dei portafogli dei fondi monetari detiene titoli con scadenze diverse acquistati ai tassi più elevati disponibili prima di un determinato taglio della Fed. Questo, a sua volta, fa sì che i rendimenti di questi portafogli tendano a scendere più lentamente rispetto a quelli riscontrabili sul mercato diretto.