Mutuionline.it – Tasso d’interesse sui mutui: in Italia è tra i più bassi d’Europa

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Tasso d’interesse sui mutui: in Italia è tra i più bassi d’Europa

I dati del secondo trimestre del 2025 evidenziano un tasso medio del 3,19%, solo in Spagna, Belgio e Francia si trovano condizioni migliori

L’allentamento della politica monetaria deciso dalla Banca Centrale Europea tra il 2024 e il 2025 ha permesso al mercato dei mutui in Italia di riprendersi, dopo che nel 2023 la lotta all’inflazione aveva portato a un forte rialzo degli interessi sui finanziamenti immobiliari. In un contesto europeo dove i tassi si mantengono su livelli ancora piuttosto elevati, il nostro Paese rientra tra quelli dove le condizioni di finanziamento sono tra le più favorevoli rispetto a gran parte del resto d’Europa e non solo.

Secondo i dati dell’European Mortgage Federation relativi al secondo trimestre del 2025, il tasso medio sui mutui in Italia si è attestato al 3,19%, valore tra i più bassi se paragonato agli altri mercati oggetto dello studio. Tra i Paesi dove i finanziamenti immobiliari hanno interessi sensibilmente più alti rispetto all’Italia figurano la Polonia, dove nel secondo trimestre dell’anno si è toccato un valore medio del 6,95%, l’Ungheria, con un media di 6,69%, e la Romania, dove il tasso medio sui mutui è al 5,81%. Condizioni economiche leggermente più favorevoli – ma ancora peggiori di quelle del nostro Paese – si trovano poi in Repubblica Ceca (4,68% in media nel Q2 2025) e nel Regno Unito, dove il valore si attesta al 4,43%, ovvero oltre 120 punti base in più rispetto all’Italia. Tassi leggermente più alti dei nostri si registrano invece in Germania (3,67% in media), Irlanda (3,60%), Olanda (3,5o%) e Portogallo (3,39%), mentre in Francia e in Belgio si registrano valori molto simili a quelli italiani, pari rispettivamente al 3,11% e al 3,08% in media nel secondo trimestre del 2025. L’unico Paese tra quelli considerati dove i finanziamenti immobiliari hanno tassi ben più favorevoli rispetto ai nostri è la Spagna, dove gli interessi medi si mantengono sotto il 3%, attestandosi al 2,72%.

Un mutuo ventennale a tasso variabile da 180.000 € costa fino a 125 € al mese in meno rispetto a un anno fa.

Tasso fisso in leggero rialzo: ora costa 53 € al mese più del variabile

Negli ultimi 12 mesi, complice il calo dei tassi che ha interessato in particolar modo il variabile, il mercato italiano dei mutui si conferma ricco di opportunità per chi vuole acquistare casa: il tasso indicizzato è calato di quasi 150 punti base, ed è al momento la soluzione più conveniente, mentre il fisso rimane su livelli molto buoni e offre la possibilità di bloccare la rata a condizioni storicamente più che accettabili.

Oggi il tasso di interesse medio sui mutui a 20 e 30 anni a tasso variabile si attesta al 2,68%, valore ben più basso rispetto al 4,04% registrato a novembre 2024. Su un finanziamento a 20 anni da 180.000 € questo si traduce in un risparmio sulla rata mensile di 125 € (970 € contro 1.095 €) e di poco meno di 30.000 € sull’intera durata del mutuo. Anche rispetto a inizio 2025, quando il TAN medio era al 3,71% per una rata pari a 1.063 €, il tasso variabile oggi permette di risparmiare circa 93 € al mese e 22.500 € sui 20 anni di finanziamento.

Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, invece, la situazione nell’ultimo anno si è mantenuta pressoché stabile per i primi 6 mesi, con un leggero rialzo rispetto al minimo toccato a marzo (2,82%) verificatosi durante l’estate che ha portato i TAN medio attuale sul 3,27%, livello comunque storicamente più che accettabile. Sul mutuo considerato in precedenza oggi la rata mensile è pari a 1.023 €, ovvero 53 € più alta rispetto alla media attuale del tasso variabile, per una spesa totale di circa 12.700 € maggiore sull’intera durata del finanziamento.

“I dati dell’European Mortgage Federation confermano che il mercato italiano dei mutui è competitivo e ha un ampio potenziale”, commenta Alessio Santarelli, CEO di MutuiOnline.it“Il tasso medio sui mutui è in linea con quello di Francia e Belgio, mentre tra i Paesi oggetto dello studio solo la Spagna presenta condizioni concretamente più favorevoli. I tassi offerti dalle nostre banche si confermano interessanti grazie alle banche che vogliono acquisire clienti e propongono offerte competitive. I più attenti all’andamento del mercato e propensi al rischio hanno ora la possibilità di risparmiare scegliendo un mutuo a tasso indicizzato con le migliori offerte che si attestano al 2,19%, grazie ad un Euribor, indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, che si attesta attorno al 2% sia per la scadenza a 1 che a 3 mesi ed è previsto rimanere stabile. Il tasso fisso resta sempre una scelta sicura: nonostante il leggero aumento negli ultimi mesi – causato dall’instabilità geopolitica a livello mondiale – le migliori offerte si attestano su un valore poco superiore al 3%, una condizione sicuramente molto competitiva”.