AMUNDI: Cina; scelte strategiche in un secolo di cambiamenti

CLAIRE HUANG, Senior EM Macro Strategist, Amundi Investment Institute, ALESSIA BERARDI, Head of EM Macro Strategy, Amundi Investment Institute e AIDAN YAO, Senior Investment Strategist, Asia, Amundi Investment Institute. -

Il secolo dei cambiamenti: nel 2017 il Presidente Xi osservava che “il mondo sta attraversando profondi cambiamenti su una scala mai vista in un secolo”. Otto anni dopo, il progetto del 15° Piano quinquennale appena reso noto afferma che tali cambiamenti si sono solo intensificati. Negli anni successivi all’insediamento di Trump, la Cina è passata da un coinvolgimento cauto a un uso deciso delle sue leve strategiche: ciò è emerso dall’incontro recente tra Trump e Xi, in cui il vero potere negoziale risiedeva nel controllo, da parte di Pechino, di risorse critiche. Spinta dall’evoluzione del contesto geopolitico  e dalla competizione con gli Stati Uniti, la Cina ha adottato scelte strategiche volte a migliorare la resilienza agli shock esterni, con implicazioni rilevanti per la sua politica macroeconomica.

Dalla massimizzazione della crescita alla costruzione di resilienza: il fulcro del 15° Piano quinquennale è un continuo reset strategico orientato alla resilienza nazionale. Le priorità principali del Piano, ovvero l’autonomia nelle tecnologie chiave e nelle catene di approvvigionamento e lo sviluppo di ecosistemi innovativi, rispondono esplicitamente all’aumento del protezionismo e alle frizioni geopolitiche. Parallelamente, l’elevazione dei consumi a uno dei principali motori di crescita riflette un cambiamento strutturale verso uno sviluppo più equilibrato e guidato dalla domanda interna. Tutto ciò non dovrebbe sorprendere, considerato come il mondo è cambiato dal precedente Piano quinquennale. La vera domanda è: la Cina riuscirà a centrare questi obiettivi ambiziosi nonostante forti venti contrari interni ed esterni?

Le politiche di breve termine mantengono la rotta: trattandosi di un piano di sviluppo a lungo termine, il Piano quinquennale difficilmente cambierà l’impostazione delle politiche anticicliche nei prossimi mesi. Con l’economia in linea per raggiungere l’obiettivo di crescita di quest’anno, la leadership preferisce preservare parte del margine di manovra politica per il prossimo anno. Riteniamo che Pechino continuerà a fornire un sostegno calibrato e sufficiente per preservare la dinamica economica, in vista del 2026.

Implicazioni per i mercati: importanti progressi in IA, farmaci innovativi e manifattura avanzata hanno alimentato un forte rally quest’anno, riportando le azioni cinesi sotto i riflettori degli investitori globali. Se il 15° Piano quinquennale riuscirà a consolidare la posizione della Cina come leader dell’innovazione, questi settori potrebbero registrare ulteriori rialzi grazie a revisioni al rialzo degli utili e a un re-rating delle valutazioni. Tuttavia, la chiara priorità data all’industria rispetto alla domanda delle famiglie suggerisce che il già lento recupero dei consumi potrebbe proseguire a ritmi contenuti, limitando le prospettive per i settori orientati ai consumi. Questo, insieme alla prudenza verso la “vecchia Cina”, in particolare per quanto riguarda il settore immobiliare e le sue filiere, ci porta a mantenere una posizione complessivamente neutrale sul mercato. I rendimenti dei titoli di Stato potrebbero rimanere in un range contenuto, dato che un allentamento monetario significativo è rinviato al prossimo anno. Il cambio CNY/USD potrebbe avere margini di apprezzamento, alla luce delle aspettative di un dollaro USA più debole e di una possibile rivalutazione strutturale dello yuan.