L’AI per la PA italiana: accelerare l’innovazione capitalizzando i successi

Pasquale Rongone, Strategic & Enterprise Sales Manager di Red Hat -

Dall’automazione alla personalizzazione: come l’IA sta cambiando la PA italiana (e
cosa serve per farla funzionare).

Quando si tratta di trasformazione digitale nella pubblica amministrazione, l’Intelligenza
Artificiale (IA) è sempre più al centro dell’attenzione. Iniziative e programmi di
finanziamento dimostrano che la tecnologia sta acquisendo importanza come fattore
chiave per la modernizzazione – una circostanza che comporta non solo opportunità, ma
anche un urgente bisogno di agire. Pasquale Rongone, Strategic &Enterprise Sales
Manager di Red Hat, risponde alle domande più urgenti.

L’Intelligenza Artificiale promette numerosi vantaggi per la pubblica amministrazione:
dall’automazione di compiti ripetitivi, che alleggerisce il carico di lavoro e velocizza
processi come l’elaborazione delle domande, all’analisi dei dati, che supporta decisioni più
precise e strategiche. Per sfruttare appieno questo potenziale, tuttavia, è fondamentale
affrontare alcune sfide e chiarire questioni ancora aperte.

A che punto è la pubblica amministrazione in materia di IA?
Il tema dell’Intelligenza Artificiale interessa la pubblica amministrazione da tempo. Anche
in Italia, diverse organizzazioni statali ne stanno esplorando le potenzialità per migliorare i
servizi ai cittadini e ottimizzare i processi interni.  Il Dipartimento per le libertà civili e
l’immigrazione del Ministero dell’Interno, ad esempio, sta lavorando alla digitalizzazione
completa dei suoi processi, che spaziano dalla gestione delle politiche migratorie alla
cittadinanza, dalla protezione internazionale all’accoglienza, fino alla gestione dei fondi
europei e nazionali. L’obiettivo finale è la creazione di un Sistema Unico di Asilo (SUA)
entro il 2025. Secondo recenti stime, nel 2024 sono stati avviati circa 130 progetti di IA
nella PA italiana, ma solo 52 risultano pienamente operativi, evidenziando le sfide ancora
presenti nell’implementazione di queste tecnologie.

Quali applicazioni sono interessanti per la PA?
Come noto, l’intelligenza artificiale offre la possibilità di ottimizzare quasi tutti i flussi di
lavoro nella pubblica amministrazione. Un esempio concreto è l’elaborazione intelligente
dei documenti: grazie all’IA, i dati di richieste e documenti vengono analizzati, fornendo
raccomandazioni operative all’addetto, che mantiene comunque la responsabilità finale,
ma vede i processi fondamentali notevolmente accelerati. Un altro caso d’uso significativo
è il rilevamento delle frodi nei più svariati settori amministrativi: l’IA aiuta a identificare
irregolarità e casi di frode nell’assicurazione sociale o nell’indennità di malattia, oltre a
permettere di valutare i dati strutturali dei ponti, il loro contesto e altri fattori, consentendo
un monitoraggio continuo che identifica la necessità di interventi in modo più rapido e con
minori costi. Non dimentichiamo, infine, il potenziale dell’IA per migliorare la sicurezza dei
cittadini, ad esempio attraverso sistemi di videosorveglianza intelligenti capaci di rilevare
automaticamente situazioni anomale o comportamenti sospetti, e per personalizzare i                                                                                               servizi offerti, anticipando le necessità in base ai dati demografici e alle interazioni
pregresse con l’amministrazione, suggerendo automaticamente i documenti necessari per
una pratica o segnalando agevolazioni a cui potrebbero avere diritto.

Qual è il modo migliore per il settore pubblico di procedere all’attuazione di un
progetto di IA?
Per implementare con successo un progetto di IA, è necessaria un’attenta preparazione e
una pianificazione strategica, che prevede obiettivi chiari e un’analisi completa dei dati. La
creazione di un team interdisciplinare è fondamentale per affrontare sia le sfide
tecnologiche che quelle specialistiche. Nella pratica, l’entusiasmo per le possibilità offerte
dall’IA porta spesso le autorità e le amministrazioni a trascurare lo sviluppo di una
strategia ben definita. Di conseguenza, gli obiettivi da raggiungere e la scelta del caso
d’uso più adatto per l’introduzione dell’IA rischiano di passare in secondo piano. Per
evitare questo errore, è fondamentale coinvolgere tempestivamente esperti, che con la
loro esperienza possono offrire una prospettiva nuova e guidare il progetto verso il
successo. Il Ministero dell’Interno, come illustrato durante l’ultimo Red Hat Summit
Connect, ha scelto di affrontare la trasformazione digitale partendo dalle persone, con un
percorso di formazione che ha coinvolto sia i dipendenti interni che i fornitori, adottando
metodologie Agile e principi DevOps per superare l’organizzazione a silos e favorire una
cultura dell’innovazione continua. L’INPS, dal canto suo, sta implementando una Internal
Developer Platform (IDP) per rendere i team di sviluppo più autonomi, automatizzando le
Operation e standardizzando le tecnologie di piattaforma.

Qual è il modello giusto?
Un altro aspetto cruciale è la scelta del modello di IA: optare per un grande modello
linguistico generalista (LLM) o per modelli più piccoli e specifici?  Gli LLM offrono vantaggi
nella comunicazione in linguaggio naturale e nella generazione di immagini, ma sono
costosi e poco adatti a compiti specifici dell’amministrazione. Per questo, una
combinazione di modelli specializzati potrebbe essere la soluzione più efficace. La
possibilità poi dell’utilizzo di un LLM a livello nazionale solleva la questione della
protezione dei dati: le informazioni raccolte per una specifica procedura non possono
essere utilizzate per altri scopi, a meno che non vi sia un interesse legittimo. In ogni caso,
la tracciabilità dei risultati dell’IA è un requisito imprescindibile, soprattutto in settori come il
catasto, dove le decisioni devono essere comprensibili e giustificabili anche a distanza di
anni. Questo implica la necessità di avere accesso agli algoritmi e ai dati di
addestramento, e di disporre di un’infrastruttura adeguata alla loro conservazione a lungo
termine.

Parola chiave “Democratizzazione dell’IA”: quanto sono importanti le soluzioni
open source?                                                                                                                                                                                             La democratizzazione della tecnologia è un altro aspetto fondamentale per le applicazioni
IA nella pubblica amministrazione. Questo significa garantire a tutti gli attori – dai
responsabili IT ai cittadini – accesso e comprensione del funzionamento dell’IA. Le
tecnologie open source giocano un ruolo chiave in questo processo, abbattendo le
barriere e assicurando un controllo sicuro dei dati. Le soluzioni open source, infatti,
promuovono lo scambio di best practice e il miglioramento continuo delle applicazioni. In
questo modo, si favorisce l’innovazione e si garantisce che le implementazioni dell’IA
siano trasparenti, affidabili e conformi alla legge. Iniziative come il progetto InstructLab e la
famiglia Granite di modelli open source, promosse da Red Hat, riducono ulteriormente le
barriere all’ingresso, consentendo a esperti di diversi settori di contribuire con le proprie
competenze, accelerando l’addestramento dei modelli IA e creando le basi per una
gestione autonoma dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico.

L‘Intelligenza Artificiale apre una nuova era per la PA, superando il ruolo di semplice
tendenza tecnologica. Con un’integrazione mirata nei processi esistenti e un confronto
aperto sulle sfide e le soluzioni, i responsabili IT hanno l’opportunità di costruire
un’amministrazione moderna, efficiente e trasparente. Per realizzare appieno questo
potenziale, è fondamentale tradurre le buone idee in azioni concrete, creando un ambiente
favorevole all’innovazione. Un approccio “platform product”, che consente di ridurre i tempi
di realizzazione dei progetti, standardizzare le architetture e facilitare l’inserimento di nuovi
sviluppatori, può sicuramente portare notevoli benefici alla pubblica amministrazione che
potrà così accelerare la trasformazione digitale.