Federated Hermes: previsioni controcorrente per il 2026. Un GDP USA al 3% nonostante dazi e inflazione

Phil Orlando, Chief Market Strategist, Global Head of Investment Directors di Federated Hermes -

Qual è l’opinione controcorrente per il 2026?

L’economia statunitense sarà molto più solida del previsto il prossimo anno. Nel 2026, con un tasso del 3%, la nostra previsione di crescita del prodotto interno lordo (GDP) degli Stati Uniti è doppia rispetto al dato di consenso delle Blue-Chip, pari all’1,5%. La nostra fiducia deriva dalla convinzione che la spesa, sia da parte dei consumatori che delle aziende, continuerà a sostenere l’economia.

È risaputo che la spesa dei consumatori è fondamentale per la salute dell’economia statunitense, rappresentando circa il 70% del GDP. Meno noto è il fatto che una percentuale sproporzionata di tale spesa proviene dagli americani più ricchi: il 10% della popolazione con il reddito più elevato rappresenta infatti la metà della spesa totale. Ignorando apparentemente l’inflazione, questa fascia è la principale responsabile delle forti vendite retail di quest’anno, compensando il calo del contributo dei consumatori a reddito più basso, molti dei quali stanno facendo fatica a causa dell’inflazione e dell’indebolimento del mercato del lavoro. Ci aspettiamo che la stagione delle festività si mantenga su questa linea: un’altra opinione fuori dal consenso generale. Inoltre, gli acquirenti di fascia alta, sostenuti dalla solidità del mercato azionario e dai prezzi elevati delle case, dovrebbero continuare a trainare l’economia anche il prossimo anno.

I dazi hanno modificato i flussi di investimento globali o li hanno solo momentaneamente spostati?

In un certo senso, i dazi sono sempre temporanei, poiché sono strumenti di politica governativa, che può cambiare. Le negoziazioni aggressive dell’amministrazione Trump stanno certamente rimodellando la struttura del commercio globale. Ma finché gli accordi commerciali non saranno definiti, i trend in materia di investimenti resteranno fluidi. Più importante per il 2026 sarà l’impatto dei dazi sulla crescita del GDP e sull’inflazione. Prevediamo che le tariffe avranno un impatto minore sulla crescita per il prossimo anno, concordando con la Fed sul fatto che avranno solo un effetto inflazionistico temporaneo. E se le entrate derivanti dai dazi dovessero raggiungere le previsioni dell’amministrazione – potenzialmente 300 miliardi di dollari l’anno – allora il GDP crescerà per semplice aritmetica, dato che le esportazioni nette fanno parte del suo calcolo.