Il mercato sopravvaluta i tagli dei tassi USA dei primi mesi del 2026 – favoriti i titoli azionari di Cina, India e Corea, mentre il dollaro USA resta resiliente

Ray Sharma-Ong, Deputy Global Head of Multi-Asset Solutions di Aberdeen Investment, a seguito della riunione del FOMC statunitense -

I punti chiave della riunione del FOMC possono essere così riassunti. La funzione di reazione della Fed sta cambiando: in passato le decisioni sui tassi erano dominate dal dibattito sull’inflazione; questa volta, invece, i rischi legati al mercato del lavoro sono stati il fattore determinante.
Powell non intende avviare un lungo ciclo di allentamento: il taglio di 25 punti base è stato presentato come una misura di gestione del rischio. Il rapporto SEP (summary of economic projections) e i grafici dot plot erano orientati verso una politica accomodante, ma Powell li ha minimizzati nella conferenza stampa, segnalando cautela nei confronti di un ulteriore allentamento.

I mercati stanno sopravvalutando i tagli per i primi mesi del 2026: ulteriori riduzioni ad ogni riunione del FOMC per il resto del 2025 rimangono possibili, ma non prevediamo un ciclo di allentamento anticipato nel 2026 prima della fine del mandato di Powell. Infine, l’indipendenza della Fed rimane intatta, per ora: la richiesta del governatore Miran di un taglio di 50 punti base è stata l’unica dissidenza, mentre il resto del Comitato ha proposto in media circa 25 punti base. Con la partecipazione del governatore Cook alla riunione, l’indipendenza istituzionale rimane per ora intatta, anche se il rischio di pressioni politiche e la prospettiva di un successore più dovish sotto la presidenza Trump potrebbero entrare in gioco il prossimo anno.

Implicazioni per gli investimenti

Il dollaro USA dovrebbe mostrare resilienza nel breve termine. Le posizioni erano eccessivamente ribassiste alla vigilia della riunione del FOMC e l’enfasi di Powell sul fatto che “non esistono percorsi privi di rischi”, insieme alla funzione della Fed volta a garantire stabilità nel mercato del lavoro, riduce la probabilità di tagli aggressivi e anticipati nel 2026. Ciò limita i rischi al ribasso per l’USD e ci attendiamo anche un rallentamento della corsa dell’oro nello stesso periodo.

Sul fronte dei tassi, ci aspettiamo un irripidimento della curva dei Treasury USA, con i titoli a lunga scadenza destinati a sottoperformare quelli a breve. Un allentamento della Fed per ragioni di gestione del rischio è coerente con il sostegno a crescita e inflazione fino al 2026, mantenendo elevati i rendimenti di lungo termine.

Per quanto riguarda le azioni asiatiche, privilegiamo le aree con driver domestici in grado di costituire fattori idiosincratici di sostegno al mercato. In Cina, le azioni dovrebbero beneficiare di politiche reflazionistiche di allentamento, delle iniziative per l’autosufficienza nell’IAe del continuo supporto di liquidità da parte delle autorità. In India, prevediamo sorprese positive: la riforma GST 2.0, incentrata sul taglio delle imposte sui beni di largo consumo, dovrebbe stimolare la domanda, con un incremento aggiuntivo del PIL compreso tra lo 0,2% e lo 0,4%. Eventuali tagli dei tassi da parte della RBI nel quarto trimestre 2025, qualora si concretizzassero come misura di protezione contro i rischi legati ai dazi, offrirebbero ulteriore sostegno al mercato.

In Corea, infine, le azioni dovrebbero beneficiare delle riforme strutturali, della liberalizzazione dei mercati finanziari e del miglioramento della governance. Inoltre, la proposta di riforma della tassazione sui dividendi, che punta a ridurre l’aliquota massima dal 35% al 25% e ad abbassare la soglia di distribuzione, aggiunge ulteriore slancio.