Industria cosmetica in crescita: skincare e haircare le categorie leader
Cura della pelle e dei capelli le categorie leader.
Gen Z e Millennials trainano la trasformazione scegliendo prodotti sostenibili, esperienze personalizzate e canali digitali.
BIP, multinazionale di consulenza leader nella trasformazione digitale, con una significativa esperienza nel Retail & Consumer Goods, ha realizzato un’analisi sulle dinamiche del settore, evidenziando come l’Intelligenza Artificiale nel Beauty sia oggi una leva capace di ridisegnare l’intera filiera, dalla ricerca e sviluppo, alla personalizzazione della customer experience, fino alla distribuzione.
Dall’Osservatorio BIP emerge chiaramente che il valore del Beauty nasce dall’equilibrio tra tecnologia e creatività: da un lato, l’IA offre potenzialità predittive, scalabilità e velocità; dall’altro, rimangono irrinunciabili autenticità del brand, artigianalità e legame emotivo con il consumatore. Oggi l’IA consente di estendere la personalizzazione a un pubblico più ampio, un tempo esclusiva di nicchie artigianali, mantenendo alti standard qualitativi e riducendo tempi e costi.
Tre ambiti diversi, ma accomunati dall’integrazione di dati, creatività e tecnologia, capaci di ridurre errori e massimizzare la precisione, sono il settore Fragrance, dove gli algoritmi simulano l’interazione tra molecole aromatiche e percezione umana, creando fragranze inedite basate su trend, dati biometrici e preferenze dei consumatori; quello della Skincare, dove l’AI consente di sviluppare formulazioni calibrate su specifiche condizioni ambientali locali, riducendo i tempi di sviluppo e garantendo prodotti mirati e più efficaci; la tecnologia interviene anche nella Customer Experience, dove chatbot e assistenti virtuali trasformano l’interazione con il cliente, offrendo suggerimenti personalizzati e supporto continuo.
Il ruolo della tecnologia sta ridefinendo la filiera, ma va letto su più livelli. “Non c’è solo la tecnologia dirompente, come l’AI generativa o la realtà aumentata che consente di testare i prodotti prima di acquistarli. Quello che spesso si trascura è il valore della tecnologia silenziosa, quella che migliora la pianificazione, l’approvvigionamento, la comunicazione interna tra aziende della filiera. Usare bene i dati significa essere più efficienti, ma anche più profittevoli in modo strutturale. E questo è ancora più determinante per il successo a lungo termine di un’azienda”, afferma Giovanni Cara, Fashion & Retail Partner di BIP.
Secondo le stime sul settore elaborate dal BIP Corporate & Finance Strategy Desk Research, il comparto cosmetico continua a crescere nel periodo 2024-2028: la skincare si conferma la categoria leader, con una quota del 37,5% del mercato nel 2024 (+5,5% annuo 2024-2028), seguita dall’haircare (+4,9%) e dalle fragranze, oggi il segmento più dinamico (+7,3%). Anche il make-up è in forte espansione (+6,4%), trainato da nuovi consumi orientati a estetiche naturali e minimaliste.
I principali driver di questa trasformazione sono i giovani consumatori, in particolare Gen Z e Millennials, che privilegiano prodotti sostenibili, esperienze personalizzate e canali digitali. L’e-commerce, già al 25% del mercato globale nel 2024 e con picchi del 41% negli Stati Uniti, cresce a doppia cifra, con il social commerce (oggi il 20% delle vendite online) che accelera grazie a piattaforme come TikTok e ai creator.
Parallelamente, il segmento Beauty Tech mostra segnali di forte espansione: i dispositivi di bellezza, valutati 55 miliardi di dollari nel 2024, sono attesi a oltre i 200 miliardi di dollari entro il 2033 (+15,7% CAGR). Anche la skincare biotech cresce, da 5,44 miliardi di dollari nel 2024 a 8,25 miliardi nel 2031.
Questi numeri rappresentano l’evidenza di un cambiamento strutturale, dove la tecnologia diventa parte integrante del processo creativo e produttivo, influenzando anche le strategie di posizionamento e le modalità di interazione con il mercato.
“Il made in Italy, da sempre sinonimo di qualità, fashion e luxury, oggi incarna anche innovazione e benessere. È questa combinazione a renderlo un asset strategico per il Beauty”, commenta Marco Mazzucchelli, Global Head of Corporate Finance & Strategy di BIP.
In parallelo, le aziende beauty stiano ripensando rapidamente i propri modelli di business: “Le aziende beauty oggi sono in trasformazione quasi totale – prosegue Mazzucchelli. “Devono adattarsi alle nuove modalità di consumo e alle aspettative sempre più elevate. Stiamo assistendo a una ridefinizione dell’offerta, con forti investimenti in R&D, partnership con biotech e tech company e un’integrazione di competenze digitali nel cuore stesso del business”.

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