Axa Im – il credito in euro offre opportunità nonostante la volatilità dei mercati

Benoit de Laval, gestore del fondo AXA WF Euro Credit Total Return di AXA IM -
Rendimenti interessanti e un contesto macroeconomico in miglioramento sostengono il potenziale del credito in euro, in particolare il settore bancario 
Nonostante i molteplici ostacoli, riteniamo che un approccio attivo e flessibile all’allocazione possa continuare a offrire interessanti opportunità agli investitori 
 
Nonostante diversi episodi di volatilità negli ultimi anni, il mercato del credito in euro ha dimostrato una notevole resilienza, offrendo rendimenti costanti agli investitori.
Attualmente, i mercati obbligazionari corporate europei continuano a beneficiare di fondamentali solidi, livelli di reddito interessanti e flussi in entrata sostenuti. Nel primo trimestre del 2025, i fondi obbligazionari europei hanno registrato oltre €83 miliardi di afflussi netti1, il che riflette l’atteggiamento cauto ma opportunista da parte degli investitori. Dato che i rendimenti che restano elevati, ci aspettiamo un ulteriore aumento della domanda da parte di chi desidera assicurarsi ritorni favorevoli.
Tuttavia, non tutti gli emittenti sono uguali. Stiamo infatti rilevando una crescente divergenza tra settori e Paesi – spinta da tensioni geopolitiche, cambiamenti normativi e condizioni macroeconomiche disomogenee. Pensiamo alla Germania, dove gli standard creditizi si sono irrigiditi, mentre in Italia si sono allentati, segnalando squilibri regionali. Inoltre, settori come il lusso e l’automotive risultano più esposti a shock sulla domanda esterna, mentre finanza e utilities continuano a beneficiare di strategie patrimoniali conservative.
In questo contesto, la selezione degli emittenti resta fondamentale: identificare società con solidi fondamentali, una gestione finanziaria prudente e resilienza settoriale è cruciale per cogliere valore a lungo termine nei mercati del credito in euro.
Il ruolo dell’allocazione strategica nel credito ad alto beta
Un esempio di come un’allocazione strategica possa fare la differenza è rappresentato dal credito ad alto beta. L’esposizione a debito subordinato finanziario e a corporate hybrid ha beneficiato di solidi supporti tecnici, carry elevati e fondamentali societari in miglioramento. Nel 2025, gli spread nei segmenti ad alto beta si sono significativamente compressi, raggiungendo i minimi dell’anno. Gli spread dell’high yield si sono ridotti di oltre 150 punti base da aprile 2025, mentre i rendimenti si mantengono interessanti, attorno al 5,1%. Riteniamo che il profilo rischio/rendimento sia interessante per il debito subordinato e per un’allocazione selettiva all’high yield.
Costruire per il futuro
Nonostante l’incertezza crescente gli spread del credito in euro restano vicini ai minimi storici, sostenuti da fondamentali solidi e da dinamiche tecniche favorevoli.
Un settore che continua a distinguersi è quello bancario: le banche europee hanno registrato performance robuste nel 2025, con i prezzi azionari in rialzo di oltre il 55% da inizio anno, sovraperformando nettamente gli indici più ampi. Questa solidità è supportata da posizioni patrimoniali solide, una domanda di prestiti resiliente e margini d’interesse netti in stabilizzazione.
Dal punto di vista obbligazionario, il debito bancario offre valore interessante e una certa diversificazione in relazione all’impatto dei dazi statunitensi sulla crescita globale. I fondamentali del credito restano solidi, con rischi di default contenuti e coefficienti patrimoniali ben al di sopra delle soglie regolamentari.
L’interesse degli investitori è in crescita, in particolare per il debito bancario subordinato, dato che gli spread restano interessanti rispetto ad altri settori. Le banche sono sempre più orientate alla trasformazione digitale e all’efficienza dei costi, e di conseguenza il settore dovrebbe trovarsi in una posizione favorevole per affrontare i cambiamenti strutturali e offrire reddito stabile agli obbligazionisti.
Il vantaggio della flessibilità
L’influenza di un settore sulla performance di portafoglio dipenderà inevitabilmente dalle condizioni macroeconomiche, così come dalla domanda di mercato e dalla disponibilità di credito. Sebbene la qualità dell’emittente dovrebbe avere un peso maggiore rispetto all’allocazione settoriale, la capacità di adattarsi ai vari contesti di mercato e di muoversi tra i settori per cogliere le opportunità può risultare decisiva per generare valore, soprattutto nei periodi di volatilità.
Nel contesto attuale, segnato da crescenti rischi politici, tensioni commerciali e incertezza relativa alle politiche economiche, abbiamo adottato una posizione di rischio più conservativa rispetto a inizio anno. Il potenziale per politiche tariffarie disruptive, la frammentazione geopolitica e l’allentamento monetario non coordinato tra le principali economie ha aumentato la sensibilità dei mercati.
Tuttavia, riteniamo che la qualità del credito degli emittenti europei sia solida, mettendoli in condizione di affrontare un potenziale rallentamento economico. Se gli asset di rischio dovessero subire temporanee dislocazioni, la combinazione tra fondamentali societari sani e persistenti flussi in entrata nel credito in euro dovrebbe continuare a offrire opportunità interessanti per gli investitori orientati al lungo termine.