Commento in merito alla decisione della Fed di ieri sera

Max Stainton, senior global macro strategist at Fidelity International -

Come previsto, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di 25 punti base, portando l’intervallo obiettivo dei funds target al 3,75-4,0%. Nella dichiarazione sono state ribadite le preoccupazioni sulla debolezza del mercato del lavoro affermando che “i rischi per l’occupazione sono aumentati negli ultimi mesi”, e la view sull’inflazione, definendola “leggermente elevata”. L’azione accomodante è stata sottolineata da una fine del quantitative tightening (QT) anticipata rispetto a quanto previsto, con il QT che ora dovrebbe terminare il 1° dicembre. Sebbene la maggior parte degli analisti si aspettasse che ciò venisse annunciato durante la riunione del FOMC di dicembre, le recenti tensioni sui mercati dei finanziamenti hanno chiaramente reso il Comitato nervoso per l’ulteriore volatilità dei tassi di interesse, creata dalla leggera scarsità di riserve. Nel complesso, ciò continua a dimostrare fino a che punto la Fed abbia concentrato la propria attenzione sulla gestione del mercato del lavoro.

Nella conferenza stampa, tuttavia, il presidente Jerome Powell ha respinto alcuni di questi segnali accomodanti, affermando che un taglio dei tassi a dicembre è “lungi dall’essere” una conclusione scontata, il che ha scosso i mercati dall’autocompiacimento riguardo a un ulteriore taglio dei tassi a prezzo pieno. Powell ha anche sottolineato i dissensi sulla decisione odierna, in entrambe le direzioni, come ulteriore indicazione del fatto che non si trovano “su una rotta prestabilita” e ribadito che l’incertezza dei dati derivante dalla chiusura del governo potrebbe giustificare cautela riguardo a un taglio di dicembre.

Guardando al futuro, nonostante il presidente Powell insista sul fatto che la mancanza di dati potrebbe manifestarsi in un’azione cauta riguardo a un altro taglio dei tassi, ci aspettiamo che questa mancanza di dati si manifesti in modo accomodante. Il flusso di dati ridotto maschera gli effetti dei precedenti licenziamenti del DOGE e inizierà a produrre i propri effetti negativi sulla crescita man mano che la sua durata si estende. Di conseguenza, ci aspettiamo un ulteriore taglio entro la fine dell’anno alla luce di queste dinamiche e della preferenza rivelata per un atteggiamento più accomodante, interrompendo il QT prima di quanto la maggior parte si aspettasse.