Fed, taglio sosterrà Wall Street, non l’economia reale (Man Group)

Kristina Hooper, chief market strategist di Man Group -

La Fed ha il via libera per tagliare i tassi di interesse oggi. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,3% su base mensile (m/m) a settembre, in linea con agosto, e del 3,1% su base annua (a/a). Il CPI core, che è un indicatore molto più importante per la Fed, è aumentato dello 0,2% m/m e del 3,0% y/y. Detto questo, non credo che possa tagliare più di 25 punti base. Ironia della sorte, Jay Powell avrebbe potuto avere un motivo per farlo se non ci fosse stato lo shutdown del governo e se fossero dunque stati disponibili i dati aggiornati sul lavoro. I dati infatti mostrerebbero probabilmente un significativo deterioramento dell’occupazione (il governatore della Fed, Chris Waller, ha suggerito che nel rapporto sull’occupazione di settembre potrebbe esserci stato persino un dato negativo sugli occupati non agricoli).

Un taglio dovrebbe favorire i risk assets, in particolare il mercato azionario. Tuttavia, non conterei sul fatto che una riduzione del costo del denaro di 25 punti base possa aiutare molto l’economia reale. Sono un po’ preoccupata per l’economia statunitense. Il Paese dipende sempre più da due motori di crescita: gli investimenti in intelligenza artificiale e la spesa dei consumatori delle famiglie con redditi più elevati. E ci sono significativi venti contrari sul fronte delle iniziative del governo, come i dazi.