L’economia dell’immagine: la rivoluzione digitale della fotografia moderna
L’essere umano moderno vive letteralmente sommerso dalle immagini. Se ci si ferma un attimo a pensare, la quantità di fotografie che si “consumano” ogni giorno è sbalorditiva. Le persone scorrono feed infiniti sui social, scelgono cosa mangiare guardando la foto sul menu di un’applicazione e comunicano emozioni con una GIF o con un selfie.
Quello che un tempo era un mestiere artigianale, riservato a professionisti con attrezzature costose, è diventato un linguaggio universale. Ma non si tratta esclusivamente di una rivoluzione culturale, perché prima di tutto è una rivoluzione economica.
La democratizzazione dell’hardware
Il passaggio dall’analogico al digitale ha cambiato il modo in cui si scatta e ha stravolto anche il perché si scatta. Ha cancellato vecchi mercati e ne ha creati di nuovi, trasformando il valore stesso di una fotografia, perché l’immagine oggi va al di là del concetto di ricordo o di quello di opera d’arte.
È la “moneta” con cui si paga l’attenzione, la materia prima della nuova “creator economy”. Di conseguenza, è importante analizzare l’economia dell’immagine, per comprendere come i pixel siano riusciti a modificare interi settori, dal marketing alla tecnologia, fino al modo in cui l’individuo percepisce se stesso.
Il primo impatto economico del digitale è stato sull’hardware. La fotografia analogica, infatti, aveva una barriera di accesso molto alta: il costo della pellicola e dello sviluppo. Ogni clic rappresentava una spesa, si scattava con parsimonia e si rifletteva molto sull’inquadratura. Il digitale ha praticamente azzerato questo costo: è diventato possibile scattare migliaia di foto senza spendere un centesimo in più.
Il cambiamento in questione ha avuto degli effetti immediati: ha messo una fotocamera in ogni tasca, tramite gli smartphone, e ha fatto esplodere il mercato “prosumer”, che si colloca tra i producer e i consumer.
Il costante aggiornamento tecnologico
Chiunque voglia fare sul serio con la fotografia, quindi, oggi non deve limitarsi a pochi brand. Il mercato è pieno di mirrorless potenti, droni che filmano in alta definizione, obiettivi specializzati e accessori di ogni tipo. Questa accessibilità ha creato un circolo virtuoso di aggiornamento tecnologico costante: la passione si alimenta di nuova attrezzatura e il mercato risponde in questa direzione.
L’appassionato di fotografia oggi ha l’imbarazzo della scelta, sia per quanto riguarda le fotocamere digitali che in riferimento agli accessori indispensabili, come le schede di memoria ultraveloci. Lo stesso si può dire per le opportunità di assemblare postazioni di informatica, necessarie per il montaggio video e la post-produzione.
È facile trovare occasioni anche online. Ad esempio, se stai cercando un prodotto di fotografia o di informatica, compralo su Ollo Store. È un portale di e-commerce che si occupa di un ampio ecosistema digitale, che va dal gaming all’informatica avanzata, dalla fotografia ai droni. Tutto ciò dimostra che la fotografia moderna, al di là della macchina, è tutto il sistema tecnologico che le sta attorno.
Dagli scatti in vendita all’economia dei creator
Prima del digitale, il fotografo professionista guadagnava principalmente in due modi: su commissione, in caso di eventi o di pubblicità, o vendendo stampe e licenze delle sue foto. L’economia era basata sull’esclusività dell’immagine. Oggi, invece, l’economia nel settore si basa su un concetto opposto, quello dell’abbondanza e della diffusione.
È nata quella che viene definita creator economy. Le piattaforme social diventano spazi basati sull’economia, perché un fotografo può guadagnare molto di più rispetto alla vendita di una singola foto grazie alle immagini che produce. Il valore non è più nell’immagine stessa, ma nell’influenza che l’immagine stessa genera.
Proprio questo è il concetto di influencer marketing: i brand non pagano per la foto, ma per l’accesso all’audience del fotografo. L’immagine diventa il veicolo per un messaggio pubblicitario. Inoltre, molti fotografi di successo vendono tutorial, corsi, filtri pre-impostati per software professionali: mettono in vendita, quindi, il loro stile e la loro conoscenza, non soltanto il loro scatto.
In questo nuovo modello, la fotografia diventa la base per costruire un personal brand e fa in modo che il prodotto finale non sia l’immagine, ma l’inizio di una relazione di fiducia con una community.

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