Quaestio SGR: portafoglio d’autunno

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Il 2025 continua a mostrarsi come un anno di montagne russe sui mercati. Le fasi di volatilità estrema – con il picco di aprile – hanno lasciato il posto a un contesto molto più costruttivo, dove gli indicatori di rischio sono tornati su livelli contenuti: la volatilità azionaria è tornata in linea con la media storica da mesi e quella obbligazionaria si muove a livelli minimi degli ultimi quattro anni.

Il ruolo dell’AI

Il vero motore della resilienza USA è oggi il boom degli investimenti in capitale, soprattutto legati all’AI. Le CapEx non stanno solo sostenendo il PIL, ma alimentano una promessa di produttività, profitti e potenziale di crescita. L’“One Big Beautiful Bill” accentua il fenomeno grazie a misure fiscali aggressive: deducibilità al 100% delle spese in R&S domestiche e ammortamento immediato di macchinari e data center, con effetti di riduzione dell’imponibile fiscale e miglioramento del cd “free cash flow” L’effetto, in piena modalità circolo virtuoso – è quello di un “cash boost”” che libera liquidità per ulteriori investimenti e sostiene le valutazioni, non solo nelle tech ma anche in settori come utilities, sanità e telecomunicazioni. Tuttavia, l’eccesso di spesa improduttiva resta un rischio, così come la concentrazione sempre più elevata degli indici.

L’impatto della politica monetaria

La politica monetaria resta un nodo cruciale. Il mercato del lavoro americano mostra i primi segni di raffreddamento: disoccupazione in salita al 4,3% e minore domanda di lavoro da parte delle aziende. Questo ha offerto a Powell l’assist per intraprendere un ciclo di riduzione del costo del denaro, pur dichiarandosi pragmatico e “data-driven” al simposio di Jackson Hole. I mercati hanno interpretato il messaggio come un via libera a futuri tagli dei tassi, sebbene in questo momento si stia accettando implicitamente un’inflazione stabile intorno al 3%. Una soglia che in altri tempi sarebbe stata percepita come preoccupante, ma che oggi viene vista come sopportabile.

Asset allocation: prudenza, ma restare investiti

Il quadro suggerisce cautela, senza però rinunciare all’esposizione agli attivi rischiosi grazie a politiche monetarie e fiscali espansive pressoché globali .

  • Azionario USA: ancora favorito dal mix di incentivi fiscali, CapEx e resilienza macro.
  • Europa: più vulnerabile ai rischi politici e geopolitici.
  • America Latina: sempre più interessante grazie a banche centrali credibili e alle nuove possibili relazioni geopolitico con gli USA.
  • Obbligazionario: preferenza per tratto intermedio delle curve dei rendimenti,meno appeal sui governativi lunghi. Particolare interesse verso il debito emergente sovrano, sia in valuta forte che locale.
  • Valute: dollaro debole sul medio termine per pressioni politiche e fiscali
  • Oro: asset di copertura imprescindibile, sostenuto dallo scetticismo verso dollaro, debito USA e credibilità delle Istituzioni Americane