UBP – Mercati FX in attesa delle banche centrali: EUR/USD stabile, BoJ frena apprezzamento yen
Riteniamo che il cambio EUR/USD rimarrà intorno agli attuali livelli di 1,17 per il resto del mese di ottobre. Le prospettive relative alle mosse della BCE e della Fed sono state ampiamente scontate dai mercati e la prossima riunione della Fed non si terrà prima della fine del mese (28-29 ottobre), pertanto sono pochi i catalizzatori evidenti che potrebbero spingere il dollaro al rialzo o al ribasso.
I dati sul mercato del lavoro e sull’attività economica se rilasciati in tempo potrebbero influenzare le decisioni della Fed sui tassi nel prossimo meeting ma riteniamo che gran parte di questi fattori sia già stata scontata dai mercati, il che significa che il trend di indebolimento del dollaro USA potrebbe subire una battuta d’arresto.
In Europa, gli spread dei tassi reali corretti per l’inflazione sono ora in linea con gli attuali livelli dell’EUR/USD, pertanto non ci sono indicazioni di un rialzo aggressivo nel breve termine.
Anche in questo caso l’attenzione sarà concentrata sui dati relativi al mercato del lavoro statunitense: se questi dati dovessero sorprendere al ribasso rispetto alle aspettative, ciò peserà sul dollaro USA. Nel complesso, prevediamo che gli attuali intervalli rimangano invariati.
Per quanto riguarda il cambio USD/JPY, riteniamo che si muoverà nella parte alta dei recenti intervalli fino a circa una settimana prima della riunione della Bank of Japan (29–30 ottobre). La BoJ tende spesso a inviare segnali al mercato riguardo a possibili cambiamenti di politica monetaria pochi giorni prima delle riunioni, quindi gli investitori dovrebbero prepararsi e aprire posizioni corte su USD/JPY intorno a 150 — un livello eccezionalmente elevato, considerando la fase attuale del ciclo di riduzione dei tassi della Fed.
Questo è chiaramente evidenziato dall’andamento dei differenziali sui tassi a due anni, che risultano coerenti con livelli di USD/JPY significativamente più bassi.
I principali rischi sono legati alle riunioni di politica monetaria della Fed e della BoJ che si terranno nella stessa settimana. Di conseguenza, la strategia consisterà nell’aprire posizioni short a livelli favorevoli e poi attendere l’esito della riunione della BoJ.
Proseguirà invece l’indebolimento della sterlina, in particolare rispetto all’euro. È improbabile che i mercati assumano posizioni long sulla sterlina prima della presentazione del budget UK a novembre, considerando i rischi elevati legati a questo evento (la sterlina si era infatti indebolita in modo significativo dopo la presentazione del budget del 2024). Ciò significa che il cambio GBP/USD seguirà i movimenti più ampi del dollaro USA e, di conseguenza, pensiamo che eventuali segnali di rialzo iniziali difficilmente si concretizzeranno prima della fine del mese, una volta conclusa la riunione della Fed.
I posizionamenti in sterlina non sono affatto eccessivi e questo lascia spazio a un ulteriore indebolimento della valuta nel caso in cui gli investitori aprano nuove posizioni short.

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