Vontobel – Crisi francese, le implicazioni per i mercati
La sfida francese sta nell’aumentare le entrate per coprire una spesa pari al 57% del PIL (quella che in Italia è al 50%). Sul come lo decideranno i francesi, sappiamo che nell’incertezza i mercati possono essere particolarmente aggressivi nel vendere, lo spread OAT-Bund 87bps questa mattina supera gli 83bps dello spread BTP-Bund.
Possiamo però aggiungere che oltre un certo livello il mercato ipotizzerà l’intervento della BCE con il ricorso al TPI per stabilizzare la situazione, un’ipotesi alquanto prematura ma un deterrente che da solo potrebbe frenare una deriva.
Stando all’aggiornamento dei conti francesi inviato all’UE nel mese di aprile il deficit francese si collocherebbe a 155 €mld, ovvero al 5,2% del PIL quest’anno dopo una prima manovra dal 5,8% del 2024.
In teoria alla Francia era concesso fino al 2029 per arrivare al deficit del 3%, finora si pensava che tale via sarebbe passata da un target intermedio (difficilissimo) del 4.7% nel 2026, ora c’è una probabilità dell’esercizio provvisorio che lascerebbe il deficit sopra il 5%.

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