Ebury: Mercati valutari calmi nonostante la turbolenza dell’AI

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Nonostante i titoli tecnologici abbiano subito la loro peggiore flessione settimanale dal crollo del “liberation day” di aprile, i mercati valutari hanno in gran parte ignorato il mini-crollo dell’IA, mantenendo un assetto calmo.

Le valute del G10 sono rimaste confinate in range ristretti, mentre alcune valute dei mercati emergenti hanno registrato incrementi contenuti. In questo clima di tranquillità, è rilevante la performance della Sterlina (GBP), che ha ben retto alla svolta accomodante (“dovish”) della Bank of England, chiudendo in lieve rialzo contro il dollaro. Il dollaro neozelandese (NZD), invece, è risultato il peggiore della settimana a seguito di dati deludenti sul mercato del lavoro. Nella notte è finito lo “shutdown” federale statunitense, accordo essenziale per ripristinare la diffusione dei dati economici e ottenere finalmente una visione chiara e necessaria sullo stato di salute dell’economia USA.

Questa settimana si preannuncia cruciale per la sterlina, con un calendario denso: i dati sul mercato del lavoro saranno pubblicati mercoledì, seguiti giovedì dal PIL del terzo trimestre e dalla produzione industriale di settembre. Al contrario, si attendono pochi sviluppi significativi nell’Eurozona. Per quanto riguarda l’economia statunitense, la fine dello shutdown dovrebbe portare all’uscita dei dati economici. Monitoreremo inoltre l’andamento del mercato azionario, considerando che gli effetti ricchezza e gli investimenti nell’IA hanno verosimilmente fornito un sostegno complessivo al dollaro USA.
GBP
La scorsa settimana, la Bank of England (BoE) ha mantenuto i tassi stabili con una maggioranza risicata, dato che quattro dei nove membri dell’MPC (Comitato di Politica Monetaria) hanno votato contro un dissenso superiore alle attese. Nonostante ciò, la sterlina ha mostrato una notevole resilienza, rimbalzando dopo una breve debolezza post-annuncio. In attesa del bilancio chiave del 26 novembre, i dati economici di questa settimana saranno determinanti, vista la chiara dipendenza dell’MPC dai dati. Il rapporto sull’occupazione di martedì e la stima flash del PIL di mercoledì sono cruciali: una sorpresa positiva su uno o entrambi costringerebbe i mercati a ridimensionare la probabilità di un taglio dei tassi a dicembre, attualmente stimata al 70%.
EUR
L’unica notizia degna di nota dall’Eurozona questa settimana sarà la pubblicazione della prima revisione dei numeri del PIL del terzo trimestre. Ci aspettiamo che confermi il modesto miglioramento nel tono delle notizie economiche recenti. Con la BCE in pausa per il prossimo futuro, continuiamo ad attendere prove che il massiccio pacchetto di stimoli fiscali tedesco, annunciato all’inizio di quest’anno, inizi a manifestarsi negli indicatori economici, il che potrebbe essere il catalizzatore necessario per un’altra spinta al rialzo dell’euro contro il dollaro.USD
I dati limitati che riceviamo dagli Stati Uniti suggeriscono una creazione di posti di lavoro modesta e licenziamenti ancora bassi. Dobbiamo però prendere con cautela il recente picco segnalato dal rapporto Challenger sui licenziamenti, poiché l’indicatore non è sempre stato affidabile. Il rischio di un deterioramento dell’economia e i crescenti disagi nel settore aereo sono sicuramente delle motivazioni che hanno spinto ad un accordo nella notte e ora ci aspettiamo il normale flusso di notizie e dati macroeconomici.