INVESCO – Market Beats|AI, dall’euforia alla prudenza
Il regime di bassa volatilità realizzata sui mercati azionari è stato messo alla prova di un cambiamento netto nel sentiment di mercato. L’euforia alimentata dall’AI ha infatti lasciato spazio alla cautela, determinata principalmente dai timori sulle valutazioni tirate, un restringimento nella leadership di mercato, turbolenza sugli spread creditizi e l’aumento di posizioni speculative da parte degli investitori retail americani. Eppure, i principali indici azionari quali S&P 500 ed EuroStoxx rimangono circa 3% al di sotto dei livelli di massimo storico. Complice questa crescente preoccupazione per valutazioni eccessive tra i principali beneficiari del boom dell’intelligenza artificiale, la fase di correzione si è intensificata sui mercati asiatici più esposti al ciclo tecnologico. In Corea, Taiwan e Giappone la fase di volatilità ha visto pressioni in vendita importanti anche se in buona parte poi riassorbite.
Mentre negli Stati Uniti alcuni titoli tecnologici hanno visto i relativi “credit default swap”, strumenti che coprono il rischio di default, salire in parallelo ad una tendenza al maggiore indebitamento che segue la forte crescita negli investimenti fissi in infrastrutture. Il contesto macroeconomico rimane incerto ma non mancano i segnali positivi. Negli Stati Uniti l’attività nel settore dei servizi ha mostrato un rafforzamento in ottobre: gli indici ISM relativi a nuovi ordinativi sono saliti, segnalando un ritorno all’espansione. Gli indicatori sull’occupazione sono migliorati moderatamente, suggerendo che la fase più debole del mercato del lavoro sia probabilmente alle spalle. I dati ADP confermano questa lettura, con lievi aumenti occupazionali e una stabilizzazione dopo le turbolenze legate ai dazi. Tuttavia, l’incertezza sul mercato del lavoro non può essere sottovalutata, secondo i dati del report Challenger le aziende statunitensi hanno annunciato il maggior numero di tagli occupazionali per il mese di ottobre degli ultimi anni. Inoltre, la fiducia dei consumatori è risultata in declino, denotando una dinamica economica che viene definita a forma di K, in cui la parte alta nella fascia di ricchezza continua a crescere mentre la popolazione con reddito più basso riduce la spesa per consumi. Le tensioni sulle valutazioni dei segmenti di mercato più “growth” è anche collegata alla crescente pressione al rialzo sui tassi di mercato.
La sempre più fitta agenda di nuove emissioni di treasury, le incertezze rispetto alla legalità dell’imposizione delle tariffe ed i rispettivi introiti fiscali, una serie di interventi da parte di esponenti Fed indirizzati alla cautela rispetto ad ulteriori tagli ai tassi ed un movimento al rialzo nell’indice dei prezzi nel rapporto ISM, hanno tutti contribuito a riportare l’attenzione sul rischio duration.
Nella Zona Euro continuano i segnali di stabile miglioramento nel ciclo economico. L’indice PMI composito è in costante risalita trainato dal segmento dei servizi, mentre la fiducia dei consumatori è risultata in aumento confermandosi un fattore di sostegno nella tenuta delle vendite al dettaglio. Sul fronte dell’inflazione, l’ultimo report della BCE sulla tendenza delle dinamiche salariali conferma una stabilizzazione su livelli contenuti in linea con minori pressioni al rialzo sui prezzi core.
La Bank Of England ha mantenuto i tassi invariati, nonostante l’inflazione resti al di sopra dell’obiettivo del 2%. La decisione è stata presa con una maggioranza risicata, 5 a 4, segnalando un dibattito interno acceso. Si interrompe così il ciclo di riduzioni di 25 punti base adottato a riunioni alterne iniziato nel mese di agosto 2024.
La pubblicazione di ulteriori dettagli sul prossimo piano quinquennale cinese è stata accompagnata da una decisione significativa: la consueta riunione di fine ottobre del Politburo sull’economia è stata infatti cancellata. La decisione di Pechino di rinviare la riunione del Politburo suggerisce che non verranno introdotte nuove misure fiscali significative entro fine anno. I dettagli aggiuntivi del piano quinquennale indicano l’intenzione di mantenere una crescita reale del 4,5% – 5% nei prossimi cinque anni, ma rimane il dubbio di come il piano possa portare misure incisive per stimolare i consumi e allo stesso tempo affrontare l’eccesso di capacità produttiva.
Mentre sul fronte dell’industria tecnologica, le dichiarazioni del CEO di Nvidia, secondo cui la Cina “vincerà la corsa all’AI”, meritano sicuramente attenzione. Intanto nel fine settimana il report sull’inflazione cinese di ottobre ha ridotto leggermente il rischio del perdurare della spirale deflattiva, l’indice CPI è infatti tornato positivo, mentre la deflazione sui prezzi alla produzione si è ridotta.
Considerazioni sui rischi
Il valore degli investimenti ed il reddito da essi derivante possono oscillare (in parte a causa di fluttuazioni dei tassi di cambio) e gli investitori potrebbero non ottenere l‘intero importo inizialmente investito.

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