J. SAFRA SARASIN: Prospettive positive per le azioni
Prospettive macroeconomiche – Prevalgono fattori di crescita positivi
L’economia statunitense continua a dimostrare resilienza, con gli investimenti nell’intelligenza artificiale che contribuiscono in misura crescente alla crescita del PIL. Nelle ultime settimane, le principali società IT hanno annunciato in rapida successione ulteriori piani di investimento in progetti di IA. Oltre agli investimenti nell’IA, anche i programmi fiscali concordati dovrebbero contribuire alla crescita degli Stati Uniti nel prossimo anno, pertanto prevediamo un’accelerazione nella prima metà dell’anno. Nel breve termine, tuttavia, la situazione economica è leggermente peggiorata. I dazi statunitensi e l’incertezza che circonda la politica commerciale degli Stati Uniti sembrano pesare sempre più sugli utili delle aziende e sulle assunzioni. L’inflazione rimane ben al di sopra dell’intervallo target della Federal Reserve statunitense, ma non è aumentata più del previsto. Prevediamo che la Fed continuerà il suo approccio di “gestione del rischio” con particolare attenzione al mercato del lavoro e che taglierà ulteriormente i tassi di interesse a dicembre.
Il settore manifatturiero dell’eurozona continua a registrare un andamento modesto, mentre quello dei servizi sta ottenendo risultati leggermente migliori. L’incertezza politica, i dazi statunitensi e l’euro forte continuano a pesare sull’economia orientata alle esportazioni. Gli indicatori di fiducia sono migliorati in ottobre, probabilmente grazie alla risoluzione temporanea della crisi politica in Francia. Siamo più ottimisti per l’anno a venire, quando la spesa fiscale della Germania avrà un impatto positivo sulla crescita. Finora, nonostante le aspettative di un aumento della domanda, le aziende non hanno ampliato le loro capacità produttive. Gli investimenti di capitale e gli ordini industriali rimangono modesti.
Nel Regno Unito l’attenzione è rivolta al bilancio autunnale. Una revisione al ribasso delle previsioni di produttività da parte dell’Office for Budget Responsibility, più marcata del previsto, potrebbe causare un deficit di bilancio di circa 20 miliardi di sterline, rendendo probabile un aumento delle imposte da parte del governo. Tuttavia, ciò finirebbe per pesare sulla crescita interna e potrebbe costringere la Banca d’Inghilterra a tagliare il tasso di interesse di riferimento in misura più marcata rispetto alle attuali aspettative del mercato.
In Giappone, la nomina di Sanae Takaichi a nuovo primo ministro ha aumentato le prospettive di ulteriori stimoli fiscali a sostegno della crescita interna. Ciò rappresenta tuttavia una sfida per il programma di inasprimento monetario del Giappone. Con l’inflazione dei prezzi al consumo al di sopra dell’obiettivo, la Banca del Giappone continuerà probabilmente ad aumentare il tasso di interesse di riferimento.
In Cina, gli indicatori relativi alla domanda segnalano un rallentamento economico, mentre quelli relativi all’offerta rimangono più solidi. La crescita delle esportazioni ha subito un rallentamento, ma rimane relativamente forte. Il governo ha già adottato una serie di misure economiche per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di crescita del 5% circa. Non prevediamo ulteriori allentamenti monetari quest’anno. Anche in altri importanti mercati emergenti l’economia dovrebbe subire un ulteriore rallentamento, spingendo le banche centrali a mantenere una politica monetaria espansiva al fine di sostenere la domanda interna.
Obbligazioni – Mercati del credito sotto osservazione
A causa del rallentamento della crescita dell’occupazione negli Stati Uniti, i mercati stanno scontando un tasso di riferimento intorno al 3% entro la fine del 2026, considerato il limite inferiore dell’intervallo del tasso di interesse neutrale. Tuttavia, date le prospettive di crescita positive per il 2026, è improbabile che le aspettative sul tasso di riferimento diminuiscano in modo significativo, il che implica un potenziale di ribasso limitato per i rendimenti obbligazionari. Poiché la Fed potrebbe adottare misure sui tassi di interesse più incisive del necessario sotto la guida del nuovo presidente, la tendenza verso una curva dei rendimenti più ripida dovrebbe continuare nei prossimi trimestri. Sebbene i mercati non abbiano scontato ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della BCE, vediamo un maggiore potenziale per le obbligazioni europee a causa dell’assenza di pressioni inflazionistiche. Preferiamo le scadenze medie in entrambe le aree valutarie.
Al momento non è giustificata un sottopeso strutturale dei corporate bond, sebbene vi siano segnali isolati di tensioni crescenti in alcuni mercati del credito. In futuro occorrerà quindi monitorare più attentamente questo settore.
Azioni – Crescita degli utili più forte nel settore IT
Le azioni globali hanno registrato ottime performance nelle ultime settimane, trainate dai mercati emergenti. Anche le azioni statunitensi ed europee hanno registrato guadagni significativi, in parte grazie agli ottimi utili societari. Oltre tre quarti delle società quotate nell’indice S&P 500 hanno pubblicato i propri risultati. Circa l’80% di queste società ha superato le aspettative di utili per il terzo trimestre. I titoli finanziari si distinguono, sostenuti da forti ricavi da consulenza e trading, combinati con un solido reddito netto da interessi. La crescita degli utili più elevata continua a registrarsi nel settore IT.
Poiché il boom dell’intelligenza artificiale è destinato a continuare, questa tendenza dovrebbe protrarsi anche nel corso del prossimo anno. Tuttavia, la redditività è destinata a diminuire a causa degli elevati livelli di investimento. Prevediamo che altri settori trarranno maggiori benefici dall’intelligenza artificiale e recupereranno quindi terreno in termini di performance. Sarà fondamentale identificare i relativi vincitori dell’intelligenza artificiale all’interno dei singoli settori.
Asset allocation – Leggero aumento del rischio
Grazie alla forte performance dei mercati nelle ultime settimane, l’allocazione in azioni nei nostri portafogli è aumentata. Abbiamo deciso di mantenere questa allocazione e in alcuni casi di aumentarla leggermente. Attualmente siamo leggermente sovrappesati in azioni e prevediamo che continueranno a sovraperformare le obbligazioni, che abbiamo leggermente ridotto. Sebbene i mercati azionari siano vulnerabili a una correzione dopo diversi mesi di rialzo, il contesto macroeconomico positivo, i bassi tassi di interesse e la stagionalità dovrebbero continuare a spingere al rialzo i prezzi delle azioni verso la fine dell’anno. Grazie ai progressi positivi compiuti finora nei negoziati sui dazi tra Stati Uniti e Cina, i rischi legati al commercio sono diminuiti.
Continuiamo a non avere preferenze regionali per le azioni e rimaniamo sostanzialmente neutrali nei confronti dei vari segmenti delle obbligazioni investment grade, high yield ed emergenti.

LMF green
Mente e denaro
Sala Stampa