Europa, dove si nascondono i rischi?

Philip Webster -

In passato BMO aveva già espresso perplessità sulla situazione del mercato.

L’analisi del settembre 2016, relativa alle valutazioni distorte e ai rischi ignorati è ad esempio estremamente attuale, nonostante in questi dodici mesi il mercato europeo sia cresciuto del 23%. Questo perché le nostre perplessità non sono relative al mercato in sé, quanto piuttosto ai rischi che vengono assunti nel tentativo di ricercare utili.

È necessario tenere a mente il concetto che, se un investitore dichiara di considerare il benchmark ma di non esserne vincolato, questa filosofia deve riflettersi nel suo operato e nella composizione del fondo. Crediamo inoltre che – nonostante oggi predominino il beta passivo e quello smart – una strategia azionaria differenziata e concentrata che abbia anche la possibilità di aggiungere alfa, si confermi un’alternativa più che valida.

Crediamo in un approccio bottom-up ma siamo anche consci che non si possa ignorare il contesto più ampio di mercato, in quanto alcuni trend influenzano la cosiddetta “mentalità di gregge”, che a sua volta influenza il mercato.

Quanto ai temi, “qualità a qualunque prezzo” e il dollaro USA sono chiaramente stati i trade più popolari nell’ultima parte dello scorso anno. La mancata correlazione tra crescita e valore si riflettono sulla situazione a cui assistiamo oggi: ovvero la fine dei miglioramenti dovuti alle fluttuazioni valutarie, con l’Euro in rafforzamento e un biglietto verde che perde terreno. Chiaramente siamo esposti al dollaro, ma abbiamo iniziato da tempo a rifocalizzarci sulle società che generano ricavi in Europa, un’area sostenuta dalla crescita economica, dalla disoccupazione in calo e da un generale miglioramento dell’economia nella regione.

Ad esempio, nel settore bancario, ciò dipende molto da dove si è posizionati sulla curva di qualità e rischio. DNB, ING e Intesa Sanpaolo, tra le banche commerciali, grazie alla solidità dei loro bilanci e delle loro riserve di capitale rappresentano per noi un investimento interessante.


Philip Webster – Responsabile per le strategie azionarie – BMO Global Asset Management