Dalla paghetta in contanti alle app smart: come cambia il rapporto con i soldi tra i giovani
Un tempo era tutto più semplice (almeno in apparenza): i genitori davano la paghetta in contanti, magari il sabato mattina o dopo aver preso un bel voto a scuola. Oggi, però, le abitudini sono cambiate. I ragazzi crescono in un contesto digitalizzato dove gli acquisti si fanno online, il contante è quasi scomparso e le competenze finanziarie sono fondamentali molto prima di quanto ci si possa aspettare. In questo nuovo scenario, strumenti come la carta di credito per minorenni stanno rivoluzionando il modo in cui bambini e adolescenti imparano a gestire il denaro.

Paghetta 2.0: come si sta trasformando l’educazione finanziaria
Per anni, la paghetta ha rappresentato il primo vero contatto con il concetto di denaro. Era lo strumento con cui un bambino imparava (spesso per tentativi) il valore di quello che acquistava, il concetto di risparmio e la differenza tra bisogno e desiderio. Tuttavia, con la scomparsa del contante, il rischio è che questa prima fase di apprendimento venga saltata. Se tutto passa da smartphone e carte contactless, il denaro diventa invisibile e questo può trasformarsi in un problema. Quindi, come si può imparare a gestire qualcosa che non si vede?
Le app di gestione smart e le carte per under 18 rispondono proprio a questa esigenza. Consentono ai genitori di caricare una somma settimanale o mensile, controllare le spese in tempo reale e, soprattutto, discutere insieme delle scelte fatte. Un’occasione preziosa per trasformare ogni transazione in una piccola lezione di vita.
Nuove abitudini di spesa: micro-acquisti e libertà controllata
Uno dei cambiamenti più evidenti rispetto al passato è la frequenza e la frammentazione delle spese. Oggi, i giovani oggi non aspettano il weekend per andare al centro commerciale: comprano una skin di Fortnite, ordinano il pranzo da un’app o fanno acquisti su Amazon. Questo nuovo modo di spendere — fatto di micro-transazioni e acquisti digitali — richiede strumenti flessibili, sicuri e intuitivi. Le carte pensate per i minorenni permettono di impostare limiti, ricevere notifiche istantanee e bloccare determinati commercianti o categorie di merce. Non per controllare in modo invasivo, ma per accompagnare.
Come passare dal “non puoi” al “scegli consapevolmente”
Il passaggio culturale più interessante è legato al ruolo del genitore. Grazie a questi strumenti, parlare di soldi in famiglia smette di essere un tabù. Le app permettono di visualizzare in modo chiaro le spese, assegnare obiettivi di risparmio o premi, impostare sfide settimanali (spendere meno, risparmiare di più, donare una parte a una causa). Tutto diventa più concreto, visibile, discutibile. Avere uno strumento personale per gestire il denaro consente ai ragazzi di sentirsi più responsabili, ma anche più liberi. E non è un dettaglio: molte discussioni familiari nascono proprio da richieste continue (“mi dai 20 euro?”, “posso comprare queste scarpe?”). Una carta con un budget chiaro elimina il bisogno di negoziare ogni spesa e aiuta a sviluppare autonomia.
Certo, l’indipendenza va costruita passo dopo passo, ma iniziare presto e con gli strumenti giusti può fare la differenza tra chi entra nell’età adulta senza aver mai gestito 50 euro da solo e chi ha già capito che ogni spesa è una scelta.

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