Neuberger Berman: tutte le possibili soluzioni in Francia impatteranno sull’obbligazionario

Maya Bhandari CIO EMEA—Multi-Asset di Neuberger Berman -

Dopo che il primo ministro francese Bayrou ha inaspettatamente chiesto un voto di fiducia per l’8 settembre, la probabilità che lasci l’incarico entro fine settembre è per i mercati salita sopra all’80%. Il messaggio sembra essere quello di uno slittamento fiscale francese, indipendentemente dal fatto che il presidente Macron nomini un nuovo governo nell’ambito dell’attuale Parlamento o cerchi di indire nuove elezioni. L’area in cui abbiamo riscontrato il maggiore impatto della situazione in evoluzione è stata quella del reddito fisso, con gli spread franco-tedeschi a 10 anni che hanno raggiunto i 77-78 punti base, il differenziale più ampio da aprile. Ma forse ancora più significativo è il fatto che il rendimento francese a 10 anni è solo 6 punti base al di sotto di quello italiano, il livello più basso che abbiamo visto dal 2003. Fronte azionario, anche le banche francesi hanno sofferto.

Allo stato attuale, i rischi sono orientati al rialzo, fino a raggiungere o forse anche superare quota 100 per gli spread decennali franco-tedeschi. Si tratta di livelli che non si registravano dal 2011-2012. Sembra certamente improbabile avvicinarsi ai minimi di 20 punti base del 2021.

Il punto chiave per noi è che, indipendentemente dalla strada che sceglierà Macron, nessuna sembra semplice o favorevole alle obbligazioni: la riduzione mirata del deficit è ovviamente uno dei motivi principali per cui ci troviamo nella situazione attuale. Se, ad esempio, avessimo un nuovo governo con l’attuale parlamento, avremmo quasi certamente una proposta di bilancio meno ambiziosa e, di conseguenza, uno slittamento fiscale. Se, d’altra parte, fossero indette nuove elezioni, dato l’attuale stallo politico, probabilmente assisteremmo a un ampliamento della gamma di possibili esiti in termini di bilancio, con uno slittamento fiscale e una maggiore incertezza sulla capacità di eseguire un bilancio. Francamente, dalla nostra posizione attuale è difficile intravedere un esito positivo e, tutto sommato, prevediamo che la pressione sugli asset francesi andrà avanti.