Pressione ribassista su Bitcoin – tutte le cause spiegate dagli analisti di Bitwise

André Dragosch, Head of Research per l’Europa di Bitwise -

Nel corso degli ultimi giorni, ancorché i cripto asset siano stati sostenuti dalle crescenti prospettive di un allentamento della politica monetaria da parte della Fed, si è verificata nuovamente una forte dispersione delle performance, con Ethereum che ha proseguito a a sovraperformare il Bitcoin.

Molti analisti hanno attribuito questo movimento alla probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed, stimando una riduzione di 25 punti base il prossimo settembre attorno al 90%.

La reazione iniziale dei cripto asset alle parole di Powel, così come quella fatta registrare da altri asset finanziari tradizionali, è stata molto positiva: il discorso è stato interpretato come relativamente “dovish”, con un’enfasi sul rallentamento del mercato del lavoro piuttosto che su una dinamica inflazionistica in accelerazione. Alcuni analisti macro, tuttavia, hanno evidenziato che il tono complessivo dei discorsi di Powell, Hammock e Collins nello stesso giorno fosse in realtà “hawkish”, sulla base di un’analisi del linguaggio utilizzato. Ciò detto, al momento della stesura di questa analisi, i Fed Funds Futures prezzano ancora un’86% di probabilità di un taglio dei tassi a settembre, mentre i dati di Polymarket implicano un’85% di probabilità per un taglio di 25 punti base o più.

È tuttavia importante notare che negli ultimi sei mesi il principale driver per Bitcoin è stato il ribilanciamento delle aspettative di crescita globale e non i cambiamenti nelle attese di politica monetaria. Più nello specifico, secondo il nostro modello di analisi, tali cambiamenti hanno spiegato il 78% della variazione della performance di Bitcoin. Recentemente, le aspettative di crescita globale si sono indebolite ai margini, penalizzando Bitcoin. L’aumento delle probabilità di taglio dei tassi da parte della Fed potrebbe essere legato proprio al rallentamento della crescita, in particolare negli Stati Uniti.

Inoltre, in questo stesso periodo si è registrata una nuova pressione ribassista su Bitcoin a causa delle vendite da parte di una whale che ha liquidato oltre 24.000 BTC. I movimenti al ribasso sono stati amplificati anche dall’aumento delle liquidazioni di posizioni long sui futures. Va sottolineato, comunque, che l’ammontare complessivo di prese di profitto da parte delle whale è diminuito rispetto ai livelli elevati di luglio, suggerendo che la pressione in vendita si stia gradualmente attenuando.

I flussi netti negli ETP cripto globali si sono invertiti, ma lo spread positivo tra ETH e BTC è rimasto: ETH ha mostrato una maggiore resilienza rispetto a BTC dopo Jackson Hole, probabilmente perché la UE e la BCE stanno valutando l’implementazione dell’euro digitale (CBDC) su Ethereum o Solana.

Parallelamente, sono giunte notizie rialziste sul fronte dell’adozione sovrana di Bitcoin da diverse parti del mondo. In Brasile, infatti, è prevista un’audizione storica sul disegno di legge 4501/24, che propone una riserva sovrana in Bitcoin (RESBit) fino a 19 miliardi di dollari (5% delle riserve valutarie), mentre in Giappone, il ministro delle Finanze ha rilasciato dichiarazioni favorevoli a investimenti diversificati nei cripto asset e a un trattamento fiscale più vantaggioso, inoltre il Paese sembrerebbe intenzionato ad approvare ETF su Bitcoin il prossimo anno.

Sembra quindi che la “corsa sovrana” al Bitcoin stia progressivamente accelerando.

Negli Stati Uniti, il BITCOIN Act del 2025 (S.954) è ancora fermo in commissione, ma un’accelerazione dell’adozione sovrana in altre aree del mondo potrebbe stimolare il processo legislativo oltreoceano.

In generale, riteniamo che Bitcoin e i cripto asset restino in un bull market, sostenuto dall’espansione attesa dell’offerta di moneta globale, dall’avvicinarsi dei tagli dei tassi Fed e da una probabile riaccelerazione della crescita della liquidità negli Stati Uniti.