Capital Group: Le obbligazioni societarie investment grade continuano a beneficiare di un forte sostegno tecnico

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Le obbligazioni societarie investment grade continuano a beneficiare di un forte sostegno tecnico, con un’offerta limitata che non riesce a soddisfare la domanda. Da tempo, uno dei principali motori della domanda di obbligazioni societarie è rappresentato dai rendimenti interessanti offerti da questa classe di attività. L’allentamento dei tassi di riferimento e la contrazione degli spread creditizi hanno leggermente temperato questa domanda. Tuttavia, nel complesso, la domanda rimane forte e i flussi positivi.

Concentrandosi sul mercato statunitense, dal “giorno della liberazione” si è diffusa l’idea che gli investitori potrebbero abbandonare il dollaro. Tuttavia, i dati suggeriscono che, nonostante l’aumento dei costi di copertura sia per i clienti con sede in euro che in Asia, i flussi provenienti da investitori non statunitensi rimangono solidi, con un forte contributo da parte degli investitori asiatici, in particolare di Taiwan. Ciò suggerisce che altri fattori stanno contribuendo a sostenere questa domanda, come la profondità del mercato statunitense, l’opportunità di diversificazione e il fatto che, anche al netto dei costi di copertura, gli investitori possono comunque ottenere un rendimento interessante: in realtà, non esiste una vera alternativa al dollaro per gli investitori nel credito. Poiché questi fattori non dovrebbero cambiare nel prossimo futuro, prevediamo che la domanda di credito rimarrà forte.

Sebbene la domanda rimanga robusta, l’offerta netta, in particolare nell’ambito dell’IG statunitense, è limitata. La riduzione dell’offerta è particolarmente marcata nella parte più lunga della curva, con le emissioni a 30 anni che scendono ai minimi storici in un contesto di irripidimento della curva dei rendimenti. Guardando alla seconda metà dell’anno, il mercato prevede che queste dinamiche continueranno, con un’offerta netta che rimarrà limitata. Sebbene si preveda che le emissioni lorde rimangano elevate, molte delle obbligazioni in scadenza sono state emesse durante l’era dei tassi zero e quindi, in molti casi, i costi di finanziamento più elevati inducono le società a scegliere di non rifinanziare, ma piuttosto di ripagare il debito e rafforzare i propri bilanci. Inoltre, le aspettative di un ulteriore allentamento da parte della Fed e la continua incertezza dei mercati fanno sì che le emissioni siano orientate verso obbligazioni a più breve scadenza.

Aumento delle emissioni di titoli reverse yankee

Un settore del mercato che quest’anno ha registrato un forte aumento delle emissioni è quello dei reverse yankee (obbligazioni emesse da società statunitensi in una valuta diversa dal dollaro USA, in questo caso l’euro). I dati mostrano che finora quest’anno le società statunitensi hanno emesso 116,3 miliardi di euro di questo tipo di debito. Si tratta di soli 4,4 miliardi di euro in meno rispetto al record annuale di emissioni di reverse yankee e significa che, a livello nazionale, gli Stati Uniti sono ora il più grande emittente non finanziario nell’IG3 europeo.

Una parte delle emissioni reverse yankee proviene da società che rifinanziano il debito esistente denominato in euro; tuttavia, la divergenza tra la politica monetaria europea e quella statunitense costituisce un forte incentivo per altre società a considerare il mercato europeo, in particolare quelle con attività in Europa che possono allineare più strettamente le proprie passività emettendo in euro. Alphabet ne è un esempio recente. Nella sua prima operazione denominata in euro, il gigante tecnologico ha raccolto 6,75 miliardi di euro su cinque diverse scadenze. Anche le fusioni e le acquisizioni stanno contribuendo all’offerta di reverse yankee. L’esempio più significativo di quest’anno è stato quello di Johnson & Johnson, che a gennaio ha raccolto 4 miliardi di euro in obbligazioni a 20 e 30 anni per finanziare l’acquisizione della società farmaceutica Intra-Cellular, specializzata in farmaci neurologici. L’emissione di reverse yankee ha anche stimolato il settore non finanziario, con le banche statunitensi che hanno contribuito ad aumentare l’offerta.

La crescita del mercato dei reverse yankee offre agli investitori l’opportunità di esporsi a investimenti spesso caratterizzati da prezzi interessanti. Spesso gli investitori europei hanno meno familiarità con la società, il che può portare a una discrepanza di valutazione tra l’emissione nazionale e quella estera. La nostra capacità di ricerca globale ci consente di identificare e cogliere queste opportunità nei nostri portafogli globali investment grade.