Da Parigi e Londra a Washington, tornano i timori fiscali
Le tensioni fiscali globali stanno lentamente impattando i mercati dei capitali, in Francia lo stallo politico e l’inefficienza della spesa pubblica stanno facendo salire gli spread sovrani. Il Regno Unito ha una finestra di opportunità per avvicinarsi a un maggiore equilibrio fiscale e potrebbe intraprendere passi limitati in tal senso. Nei mercati sviluppati, inclusi gli Stati Uniti, l’aumento del costo del debito e l’incertezza delle politiche rischiano però di far crescere il premio richiesto per i titoli di Stato a lungo termine, di accentuare la pendenza della curva dei rendimenti e di incrementare la volatilità dei mercati.
Punti chiave:
- I timori fiscali e la frammentazione politica rischiano di far salire i rendimenti dei titoli di Stato nei mercati sviluppati, con particolare attenzione rivolta allo stallo politico e alla spesa inefficiente della Francia.
- Le difficoltà francesi riguardano la qualità della politica fiscale più che la sostenibilità del debito, mentre il settore privato resta solido. Il Regno Unito dispone di una certa flessibilità, ma i cambiamenti politici graduali e gli impegni assunti alimentano un’incertezza economica persistente.
- Il peggioramento delle prospettive fiscali negli Stati Uniti e le pressioni sull’indipendenza della Federal Reserve rischiano di accentuare la pendenza della curva dei rendimenti, facendo salire i premi a termine e indebolendo ulteriormente il dollaro.
- Ci aspettiamo che gli spread dei titoli di Stato francesi restino ampi e volatili rispetto ai Bund tedeschi. I Gilt britannici offrono valore relativo, in particolare sulle scadenze 5–7 anni; restiamo sottopesati sulle azioni UK, mentre la debolezza generalizzata del dollaro USA continua.

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