GF Report 2025: l’Italia chiede un’economia più umana e sostenibile

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Non più soltanto crescita economica, ma che abbraccia la totalità dell’essere umano e della comunità. La stessa società chiede un cambio di rotta: più inclusività, più responsabilità e meno diseguaglianze. È quanto emerge dal GF Report, la prima ricerca italiana dedicata al futuro del modello economico globale, promossa da Grateful Foundation ETS e realizzata da Metrica Ricerche (Gruppo TradeLab) col supporto di Human Economic Forum, I-AER, Skuola.net e University Box.

La ricerca si fonda su una base di 1000 interviste ad un target rappresentativo della popolazione italiana tra persone appartenenti alla Generazione Z, Generazione X, Millenials e Senior (55+). Il questionario ha come focus quello di esplorare la domanda di un nuovo paradigma economico sistemico e umano-centrico, per legittimare l’Economia Sferica e la Humanovability come risposte credibili e desiderabili alle sfide del nostro tempo.
Dalle prime evidenze il messaggio è chiaro: i cittadini italiani chiedono un’immediata svolta verso un’economia più umana, etica e sostenibile, che rimetta al centro l’essere umano e il suo più profondo stato di coscienza, la comunità e i territori, il pianeta.

I numeri del cambiamento

  • Quasi 1 italiano su 2 si definisce cittadino attivo (45,9%), mentre il 38% si riconosce come consumatore consapevole.
  • Il 50% immagina un’economia futura più tecnologica e automatizzata, ma cresce la quota di chi auspica modelli più rispettosi dell’ambiente (24,3%) e centrati sulle persone e le comunità (18%).
  • Oltre il 55% prevede cambiamenti radicali del proprio stile di vita nei prossimi 5 anni, spinti da tecnologia e sostenibilità.
  • Inclusione (34,7%), responsabilità (33,7%) e innovazione emergono come valori-guida condivisi.
  • Il 52,9% valuta le imprese sulla coerenza tra valori dichiarati e azioni concrete, e oltre il 45% sul loro impatto sociale.
  • Sempre più consumatori sono pronti a pagare un premium price per prodotti responsabili.

Insight chiave

Dalla ricerca emergono 10 evidenze fondamentali:

  1. Economia percepita come ingiusta e da rinnovare: richiesta diffusa di un cambiamento radicale.
  2. Domanda di un modello umano-centrico e sostenibile: centralità della persona e tutela dell’ambiente come priorità.
  3. Giovani in prima linea: Gen Z e Millennials i più pronti ad adottare nuovi paradigmi.
  4. Sostenibilità come driver di consumo: l’ambiente condiziona concretamente le scelte quotidiane.
  5. Disponibilità a pagare di più per prodotti responsabili.
  6. Fiducia selettiva: cala verso le istituzioni, cresce verso imprese e comunità locali.
  7. Coerenza e impatto sociale come criteri di scelta per brand e datori di lavoro.
  8. Inclusione, innovazione e responsabilità come valori cardine.
  9. Imprese come attori sociali, capaci di generare coesione e benessere comunitario.
  10. Italia come laboratorio creativo e culturale per avviare un nuovo modello economico mondiale.

La ricerca conferma, inoltre, che la sostenibilità sociale deve tradursi in impatto misurabile sui territori: per il 64,3% degli italiani (44,2% molto importante e 20,1% essenziale) è prioritario che le imprese promuovano il benessere delle comunità locali, e oltre la metà dichiara di averne osservato esempi concreti (57,9%), indicando la comunità come luogo primario in cui si costruiscono fiducia, coesione e reputazione, e come criterio decisivo per valutare l’operato dei brand insieme a inclusione e coerenza tra valori dichiarati e azioni.

Un paradigma sferico

“La sfericità rappresenta la continuità evoluta della circolarità: un modello che non si limita a chiudere i cicli, ma li apre a un movimento infinito, inclusivo e rigenerativo, capace di unire tecnologia e progresso, sostenibilità e impatto, umanesimo e benessere”, spiega Oscar Di Montigny, Presidente e fondatore della Grateful Foundation.

La ricerca conferma l’attualità e necessità dei pilastri dell’Economia Sferica® e della Humanovability®:

  • Centralità della persona, dignità e coesione sociale.
  • Sostenibilità come leva di equità e rigenerazione ambientale.
  • Innovazione orientata al bene comune, valutata per coerenza etica e impatto reale

Il ruolo delle imprese e dell’Italia

Le aziende non sono più viste solo come produttori di valore economico, ma come agenti di benessere collettivo. L’Italia, con il suo patrimonio culturale e creativo, viene percepita come potenziale culla di un nuovo modello economico e sociale mondiale.

“Il messaggio è inequivocabile: le persone chiedono un’economia che non sia più lineare o piramidale, ma sferica, capace di includere valori, responsabilità e innovazione in un unico orizzonte di senso”, conclude Di Montigny.