Global Evolution (Generali Investments): Continua la resilienza dei mercati emergenti di fronte alle sfide geopolitiche
Nel primo semestre del 2025, i mercati emergenti hanno mostrato grande resilienza nonostante numerose sorprese economiche e geopolitiche, tra cui tensioni e cambiamenti politici negli Stati Uniti e nel mondo. Nonostante un clima di incertezza e volatilità, gli investimenti nel debito emergente in valuta forte hanno registrato rendimenti positivi significativi, con gli spread di credito che sono diminuiti dopo aver raggiunto picchi correlati alle tensioni commerciali e geopolitiche. In sostanza, il mercato dei titoli emergenti si è rivelato favorevole, mostrando una forte capacità di adattamento alle turbolenze del primo semestre 2025.
Il seguente grafico testimonia come le preoccupazioni iniziali per i dazi abbiano portato a un aumento degli spread di credito EM di oltre 80 punti base dopo il “Liberation Day” di inizio aprile, per poi scendere a un minimo record per il 2025 a luglio, con i rendimenti delle valute locali EM che sono diminuiti di circa 40 punti base, toccando il livello più basso delle ultime 52 settimane.

La sorpresa più grande è stata il generale indebolimento del dollaro statunitense, che ha spinto l’indice delle valute dei mercati emergenti (EM) a +12,73% fino a giugno. Nonostante le tensioni commerciali, i tassi U.S. stabili e l’incertezza generale, il dollaro non ha registrato un rally, suggerendo che i paesi emergenti non sono più semplici acquirenti passivi del ciclo del dollaro. Si osserva un rafforzamento delle istituzioni, miglioramenti macroeconomici e riduzione delle discrepanze valutarie nei mercati emergenti, che indicano un cambio di scenario. Secondo l’Institute for International Finance (IFF), questa evoluzione potrebbe portare gli investimenti nei mercati emergenti a concentrarsi meno sui fattori macroeconomici e più sulla selezione di asset vincenti, specialmente in un contesto di politica statunitense sotto l’amministrazione Trump, dove alcuni paesi potrebbero negoziare tariffe più favorevoli e risultare meno colpiti dalle eventuali misure protezionistiche. Questo cambiamento di percezione si riflette nei flussi netti positivi verso i mercati emergenti, dopo tre anni di uscite nette, alimentando così il nuovo regime di investimenti.
Con oltre 75 paesi presenti negli indici obbligazionari emergenti (EM), molti mercati rimangono al di sotto della soglia della turbolenza globale. Per gli investitori in EMD, questi mercati offrono un’opportunità in tendenza, con un rendimento interessante e spread di credito favorevoli. La svalutazione delle valute rafforza anche le condizioni finanziarie, alimentando ulteriormente la crescita. Con alcuni segnali di rallentamento della crescita negli Stati Uniti, potrebbero esserci anche alcuni venti favorevoli, con eventuali tagli dei tassi da parte della Fed nella seconda metà del 2025, che crediamo potrebbero spingere ulteriormente i rendimenti dei mercati emergenti.

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