Aumento dell’esposizione all’oro a “overweight” e revisione delle preferenze azionarie con l’ampliarsi del rally

Investment Strategy Team di Lombard Odier -

Economia

I rischi per il nostro scenario di base di un rallentamento non recessivo negli Stati Uniti includono un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, l’aumento delle tariffe doganali, rischi fiscali nelle economie sviluppate, incertezze politiche in Giappone e l’assenza di stimoli significativi in Cina per sostenere una domanda debole.

Allocazione degli attivi

Manteniamo un’allocazione degli attivi moderatamente orientata al rischio, grazie all’allentamento monetario della Fed.

Manteniamo la nostra esposizione sovrappesata alle azioni dei mercati emergenti (EM) e aumentiamo l’allocazione alle azioni svizzere, riducendo al contempo la nostra esposizione agli Stati Uniti.

Nel comparto obbligazionario globale, manteniamo la nostra allocazione sovrappesata alle obbligazioni dei mercati emergenti e corporate investment grade. Confermiamo la posizione sottopesata sui titoli di Stato e ci aspettiamo un ulteriore indebolimento del dollaro USA. Riteniamo che i prezzi dell’oro siano destinati a salire e abbiamo aumentato l’allocazione a sovrappeso, migliorando al contempo la diversificazione del portafoglio.

Azioni

Il nostro orientamento positivo sulle azioni si traduce in una preferenza per i mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati, con una maggiore esposizione al settore sanitario e ai titoli svizzeri, in quanto il venir meno delle incertezze politiche dovrebbe favorire ulteriori rialzi.

Reddito fisso

Il nostro posizionamento positivo sul reddito fisso globale si esprime attraverso obbligazioni corporate investment grade e bond dei mercati emergenti, mentre i titoli governativi restano il segmento meno favorito. All’interno di questi ultimi, preferiamo i gilt britannici ai Treasury statunitensi e ai Bund tedeschi. Nel comparto high yield, privilegiamo le obbligazioni denominate in euro rispetto a quelle in dollari USA.

Valute e materie prime

Abbiamo rivisto al rialzo la nostra previsione a 12 mesi per il prezzo dell’oro, portandola a 3.900 USD per oncia. Manteniamo una visione negativa sul dollaro USA. Restiamo positivi sullo yen, il cui periodo di sottoperformance sembra prossimo alla conclusione.