Neuberger Berman: BCE, cosa aspettarsi con un Consiglio “ben posizionato”?

Patrick Barbe, Head of European Investment Grade Fixed Income di Neuberger Berman -

La maggior parte degli operatori di mercato prevede che i tassi di interesse rimarranno invariati e concordiamo sul fatto che la BCE dovrebbe mantenere invariati i tassi di riferimento nel prossimo meeting. Dall’ultimo taglio dei tassi a giugno, l’andamento dell’economia e dell’inflazione non è cambiato in misura tale da giustificare una modifica della politica monetaria. Molti membri della BCE, tra cui la presidente Lagarde, hanno affermato nelle ultime settimane che il Consiglio è ben posizionato, “in una buona posizione”, per affrontare le incertezze future, la cui persistenza porterebbe al proseguimento di questa pausa.

Il verbale della riunione di politica monetaria di settembre ha mostrato che la BCE rimane “in una buona posizione”, ma alcuni commenti sono stati piuttosto accomodanti. Il verbale ha infatti sottolineato che la soglia per un altro taglio dei tassi è alta, considerando tutte le incertezze residue e la resilienza dell’attività economica. Tuttavia, alcuni membri ritengono che un ulteriore taglio dei tassi nei prossimi mesi proteggerebbe dall’inflazione che scende al di sotto dell’obiettivo sulla scia di scenari avversi: il capo economista Philip Lane ha affermato che il meccanismo di trasmissione sta “procedendo senza intoppi” e che le condizioni finanziarie si sono allentate ma rimangono restrittive, il che significa che il ciclo di inasprimento potrebbe essere più incisivo del previsto.

In effetti, ci troviamo di fronte a un contesto economico difficile, come dimostrano la debole crescita dell’euro nel secondo e terzo trimestre e il ritardo nell’attuazione del pacchetto di stimoli fiscali tedesco, mentre i dazi statunitensi del 15% iniziano a pesare sull’attività nell’Eurozona. Inoltre, gli effetti delle esportazioni asiatiche e del rafforzamento dell’Euro sull’inflazione non si sono ancora concretizzati. Prevediamo anche un rischio per l’attività: la ripresa della crescita prevista per i prossimi trimestri dalla BCE e da molti economisti si basa su un calo del tasso di risparmio delle famiglie, che gli indicatori anticipatori non hanno ancora annunciato. Inoltre, la Francia presenta un rischio maggiore perché la sua prolungata instabilità politica potrebbe pesare sull’attività, in particolare se il Parlamento voterà per aumentare le imposte sulle società. Di conseguenza, prevediamo che la Banca centrale abbasserà nuovamente il tasso di interesse di riferimento nel prossimo aggiornamento delle previsioni economiche a dicembre.

Il mercato obbligazionario europeo è stato sotto pressione durante l’estate a causa dell’aumento del programma di emissione di titoli di Stato: molti Paesi hanno mantenuto un livello elevato di offerta nonostante il periodo festivo e la Germania, ancora di più, ha iniziato a finanziare l’aumento del proprio bilancio pubblico. Oggi, la maggior parte dei governi è in anticipo sui propri programmi di emissione per il 2025, con circa il 90% già completati. Pertanto, la minore pressione di emissione nel quarto trimestre, soprattutto per le scadenze lunghe, dovrebbe sostenere i prezzi del mercato obbligazionario. Inoltre, molti Paesi, come Germania, Spagna e Italia, stanno registrando un andamento del bilancio migliore del previsto, con un deficit inferiore alle attese.

Ci aspettiamo che i dazi statunitensi del 15% peseranno sulla produzione e sulla spesa per gli investimenti, causando una perdita di posti di lavoro. Riteniamo anche che i rischi di rallentamento della crescita siano in aumento, poiché l’aumento delle scorte ha portato a un calo della produzione industriale: il settore automobilistico è il principale motore di questa debolezza, ma tutti i settori ne risentono. Non prevediamo che il piano pubblico tedesco sostenga la crescita nel prossimo futuro, dato il tempo necessario per identificare e avviare nuovi progetti infrastrutturali e di difesa. Inoltre, la debolezza della domanda dovrebbe far tornare l’inflazione core al di sotto dell’obiettivo del 2% della BCE nei prossimi mesi. Pertanto, stimiamo che il rendimento dei Bund a 10 anni si attesterà intorno al 2,5%, leggermente al di sotto del livello attuale. Tuttavia, una correzione prolungata del mercato del credito potrebbe portare a rendimenti più bassi.