Mirabaud AM – Tech e triple easing trainano gli USA. In Europa la ripresa passa dalle politiche fiscali

Valentin Bissat, Chief Economist & Senior Strategist di Mirabaud AM -

Stati Uniti: un allentamento su tre fronti

Gli Stati Uniti continueranno a operare in un contesto che vede un allentamento su tre fronti: fiscale, monetario e normativo. Gli investimenti nell’intelligenza artificiale hanno svolto un ruolo chiave nella ripresa economica del 2025, così come il rally tecnologico, che ha contribuito ad aumentare la ricchezza delle famiglie. Per prolungare questo slancio, sarà fondamentale accelerare gli investimenti in tecnologie innovative e aumentare la produttività, che a nostro avviso rappresentano l’unica strada per supportare in modo sostenibile l’attività economica reale.

Nonostante il raffreddamento del mercato del lavoro, i consumi dovrebbero rimanere un pilastro della crescita statunitense, a condizione che gli effetti ricchezza siano preservati. Il rallentamento della creazione di posti di lavoro non segnalerà necessariamente una debolezza del mercato, ma piuttosto una nuova norma strutturale determinata dai fattori demografici e dalla politica di immigrazione. Nel 2026, prevediamo che la crescita del PIL statunitense rimarrà stabile a un livello leggermente inferiore al 2%.

Il mercato immobiliare potrebbe dover affrontare alcune pressioni. Storicamente, l’allentamento monetario tende a sostenere i prezzi e l’attività in questo settore, ma il ciclo attuale sta rompendo con la tradizione: sebbene la Federal Reserve abbia iniziato a tagliare i tassi nel 2024, il segmento a lungo termine della curva dei rendimenti si è inclinato, a causa dei persistenti timori sul debito pubblico e sull’inflazione. Di conseguenza, i tassi ipotecari rimangono elevati (superiori al 6%), attenuando l’impatto dell’allentamento monetario sul mercato immobiliare.

Per la Federal Reserve, l’allentamento monetario dovrebbe rimanere moderato, con un tasso terminale vicino al 3%. Solo un forte rallentamento economico (uno scenario che non prevediamo nel 2026) potrebbe portare a tagli dei tassi più aggressivi. Un altro fattore chiave da tenere monitorato sarà il cambio di leadership della Fed.

Europa: le politiche fiscali guidano la ripresa

In Europa, l’adozione dell’IA sta avvenendo più lentamente, frenata dalla regolamentazione e da una base industriale meno orientata ai servizi digitali. Ci aspettiamo che il principale motore della crescita dell’Eurozona sarà la politica fiscale che dovrebbe diventare espansiva nel 2026, con il deficit aggregato del blocco che dovrebbe crescere dal 3,2% al 3,5% del PIL.

Per la Germania si prevede un deficit record del 4,75% del PIL, dovuto principalmente all’aumento delle spese militari e infrastrutturali. La Francia punta a un moderato consolidamento, sebbene il suo bilancio resti incerto e vulnerabile al rischio politico. L’Italia potrebbe uscire dalla Procedura per Disavanzo Eccessivo prima del previsto, grazie alle maggiori entrate fiscali e a un migliore controllo della spesa pubblica. Tuttavia, il Paese deve ancora affrontare sfide legate al graduale esaurimento delle risorse del programma NextGenerationEU.

Gli investimenti pubblici nell’Eurozona potrebbero raggiungere il livello più alto dalla crisi finanziaria globale, sostenuti dai fondi UE ancora disponibili, con una crescita che potrebbe arrivare all’1,2%. Detto ciò, l’aumento dei costi di finanziamento probabilmente ridurrà i margini fiscali a partire dal 2027, e i deficit strutturali rimarranno una preoccupazione nel lungo periodo.

In questo contesto, ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea mantenga l’attuale orientamento di politica monetaria. Sebbene la crescita possa sorprendere al rialzo e l’inflazione nei servizi resti persistente, altri indicatori – come la forza dell’euro, la crescita salariale più lenta e l’impatto delle tensioni commerciali – hanno nel complesso un effetto disinflazionistico sulla regione.

Regno Unito e Cina: percorsi divergenti
Il Regno Unito sta cercando di compensare le perdite post-Brexit con una strategia commerciale aggressiva, ma la crescita è destinata a rallentare a causa dell’indebolimento del mercato del lavoro e dell’incertezza fiscale. Di conseguenza, la Bank of England dovrebbe continuare a tagliare i tassi di interesse nel 2026.

In Cina, l’IA svolge un ruolo centrale nella strategia di sovranità tecnologica del Paese. Tuttavia, la sua diffusione è ostacolata da vincoli energetici e infrastrutturali, in particolare dal forte aumento della domanda di elettricità dei data center e dalla necessità di modernizzare la rete elettrica nazionale.

Dopo una ripresa moderata nel 2025 e in un contesto di continue tensioni commerciali, la crescita cinese potrebbe sorprendere al rialzo nel 2026. Se gli investimenti pubblici recentemente annunciati verranno implementati rapidamente, la crescita del PIL potrà superare il 4,7%. In questo contesto, riteniamo che la People’s Bank of China manterrà probabilmente una politica accomodante, puntando sia sui consumi sia sugli investimenti.

Sul piano geopolitico, le tensioni con gli Stati Uniti riguardo alle terre rare e ai componenti tecnologici rimarranno elevate, nonostante la retorica sia diventata meno aggressiva recentemente.

In breve, il 2026 sarà un anno di transizione, in cui le banche centrali dovranno trovare un delicato equilibrio tra crescita e stabilità dei prezzi, i governi dovranno gestire le pressioni fiscali e geopolitiche e le aziende dovranno adattarsi a una rivoluzione tecnologica in corso.