Una ripresa inattesa. Il reddito delle famiglie ha raggiunto livelli superiori al previsto, ma i consumi rallentano
Una ripresa inattesa
— di Francesco Megna —
Lo scorso anno le attività economiche sono riuscite a recuperare quasi completamente quanto perso l’anno precedente.
Una ripresa inattesa, nella grandezza e nella velocità che però non è riuscita a ridare piena tranquillità ai risparmiatori. Un contesto generale con una complessità ampia ed estesa (un esempio per tutti i dazi minacciati da Trump) ha infatti consigliato di procedere con cautela nelle decisioni di spesa. Pertanto, mentre il reddito delle famiglie ha raggiunto livelli superiori alle attese, i consumi rallentano. La propensione al risparmio, sebbene in calo rispetto al 2024 è ancora 4 punti percentuali sopra i livelli degli anni precedenti. Ne risentono perciò i consumi e quindi, l’economia in generale, ma ne ha tratto giovamento il risparmio.
Si conferma la propensione al risparmio
Nel 2024 ogni cittadino ha accantonato poco più di 5mila euro: si tratta di un importo praticamente in linea con quello del 2023 ma pari al doppio rispetto a quanto rilevato gli anni precedenti. Emerge la volontà di un progressivo ritorno alla normalità nelle decisioni su come investire la liquidità disponibile tra le varie forme di investimento. I risparmiatori hanno così investito in fondi comuni e prodotti assicurativi un importo leggermente inferiore a quello parcheggiato sui conti correnti.
I Fondi obbligazionari
I Fondi obbligazionari hanno calamitato il 30% in più di quanto investito lo scorso anno , confermandosi al primo posto, davanti ai bilanciati. In rosso la raccolta netta dei monetari e soprattutto quella dei flessibili , ancora poco graditi dai risparmiatori; è tornata l’attenzione per le azioni e partecipazioni non quotate, che sono la rappresentazione della partecipazione dell’imprenditore nel capitale delle piccole e medie imprese. Il valore delle attività finanziarie delle nostre famiglie è quindi cresciuto e corrisponde a circa 90.000 euro pro-capite, in aumento rispetto allo scorso anno. Una crescita che è anche la conseguenza del risultato positivo ottenuto dall’investimento. Il valore dell’investimento in fondi comuni assorbe il 18% della ricchezza , il livello più alto degli ultimi anni, grazie anche ai rendimenti positivi.
I prodotti assicurativi e previdenziali
La quota dei prodotti assicurativi e previdenziali è invece intorno al 26%. Ma cosa ha determinato queste scelte di investimento? La prima circostanza è riferibile ai tassi di interesse in calo oramai da quasi un anno. Un contesto che ha spinto molti risparmiatori a sottoscrivere prodotti con profilo di rischio più alto ed orizzonte temporale a medio-lungo termine come i bilanciati. Rafforzano la leadership gli azionari internazionali; la variazione più interessante è quella degli azionari Europa con un incremento, negli ultimi 6 mesi del 15% circa, mentre gli azionari Internazionali hanno registrato una crescita del 12% . A livello settoriale, continuano a riscuotere successo gli azionari salute, energia e materie prime, nonchè quelli legati all’informatica. Nel segmento obbligazionario invece crollano i flessibili e soprattutto gli obbligazionari misti mentre tra le categorie a reddito fisso più penalizzate emergono gli obbligazionari Italia.

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