L’opera “PAX” di Stefano Pizzi donata all’ANPI: un ponte tra arte e memoria alla Cascina del Guado

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L’opera “PAX” di Stefano Pizzi — 

Un gesto di arte e memoria si compie nel cuore della provincia milanese: domenica 13 luglio 2025, alle ore 17:30, presso la suggestiva Cascina del Guado sul Naviglio Grande a Robecchetto con Induno, l’artista Stefano Pizzi donerà all’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) dieci grafiche d’arte tratte dalla sua opera “PAX”.

L’evento, che si svolge con il patrocinio della Città metropolitana di Milano, sarà aperto dal saluto istituzionale di Sara Bettinelli, Consigliere metropolitano, e vedrà la partecipazione di Primo Minelli, Presidente di ANPI Provincia di Milano.

Accanto all’artista, anche Francesco Oppi, curatore e promotore culturale legato storicamente alla Cascina del Guado, presidio d’arte e pensiero nel territorio, che insieme al Guado e a Pizzi, ha voluto fortemente questa donazione come atto simbolico e civile.

L’arte come testimonianza

PAX” non è solo un’opera d’arte, ma un manifesto visivo che richiama alla pace, alla resistenza e alla dignità della memoria. Le grafiche donate saranno patrimonio dell’ANPI e potranno essere condivise, esposte e custodite nei circoli dell’associazione, che da anni rappresentano un presidio attivo di antifascismo e impegno democratico in tutta Italia.

L’invito è infatti esteso ai circoli ANPI del territorio, in un’occasione che vuole essere non soltanto una cerimonia, ma anche un momento di riflessione collettiva sul ruolo della cultura nell’educazione alla pace.

La Cascina del Guado, storica realtà artistica fondata negli anni Settanta, è il luogo ideale per questa iniziativa. Da sempre punto di incontro tra arte, impegno e ricerca, la Cascina ha accolto generazioni di artisti, scrittori e intellettuali.

Questa donazione si inserisce in un solco tracciato da tempo: l’arte che non si chiude nel mercato o nell’autoreferenzialità, ma si offre alla comunità, diventa testimonianza attiva, materia viva nella costruzione di una coscienza collettiva.

Un appuntamento da non perdere, per chi crede che la cultura possa e debba essere anche un atto politico e civile.