Dazi: Mele (Sfbm), necessario ragionare su misure di stabilizzazione fiscale
“I dazi imposti dagli Usa sui beni europei sono l’ennesima, enorme sfida per l’economia della Ue. Nello scenario attuale, in assenza di una vera politica unica europea si rende necessaria una stabilizzazione fiscale”.
Lo afferma il Prof. Marco Mele, economista e Amministratore Unico della SFBM.
“Le cosiddette politiche fiscali anti-cicliche potrebbero rappresentare una risposta fondamentale. Per la teoria del ciclo economico, le economie attraversano fasi di espansione e recessione. Pertanto, intervenire con sussidi, riduzioni fiscali e investimenti pubblici durante un periodo di crisi potrebbe stimolare la domanda aggregata attenuando l’impatto delle fluttuazioni economiche. Una prima forma di stabilizzazione che potrebbe introdurre la Ue sono i sussidi per le aziende più vulnerabili ai dazi. L’attivazione di fondi di compensazione potrebbe supportare le piccole e medie imprese colpite, permettendo loro di mantenere i livelli occupazionali e riducendo il rischio di chiusure o fallimenti”.
“Un’altra misura efficace – spiega Mele – potrebbe essere l’introduzione di tagli fiscali temporanei anche a livello di singoli Paesi. In questo caso ridurre l’imposta sulle società o concedere agevolazioni fiscali per le famiglie a basso e medio reddito potrebbe incentivare la propensione marginale del consumo interno, compensando la perdita di affari verso gli Stati Uniti. Sarebbe utile creare inoltre delle nuove Zone economiche speciali, che permetterebbero alle aziende colpite dai dazi di avere oneri fiscali ridotti ed esenzioni tariffarie in grado di attrarre investimenti e stimolare quindi la produzione interna”. “La situazione attuale è una nuova sfida per la Ue ma con strategie di stabilizzazione fiscale ben progettate si possono mitigare gli effetti negativi e costruire una base economica più forte e resiliente per il futuro”, conclude.

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