Ener2crowd, Italia del crowdinvesting oltre 1,57 miliardi raccolti: i segmenti vincenti già corrono
Il crowdinvesting italiano rallenta del 14% nell’ultimo anno, fermandosi a 260,65 milioni di euro, ma alcuni segmenti segnano forti crescite: equity immobiliare +32%, piattaforme autorizzate ECSP +27% e una raccolta cumulata che supera 1,57 miliardi di euro in 10 anni. È quanto emerge dal 10° Osservatorio del Politecnico di Milano, in un’analisi commentata da Ener2Crowd, tra i principali operatori del lending ed equity crowdfunding per gli investimenti ESG.
La piattaforma ha raccolto 16,62 milioni di euro nell’ultimo anno, pari a circa il 12% del totale lending, posizionandosi seconda in Italia per volumi in questo segmento. «Il calo aggregato è fisiologico: il mercato sta selezionando i player più solidi e premiando i progetti a maggiore impatto» afferma Niccolò Sovico, CEO di Ener2Crowd. «I driver della ripartenza —prosegue— saranno progetti ESG certificati, real estate sostenibile, lending ad alto valore e più liquidità nei portafogli crowd».
I segnali che fanno ben sperare nell’analisi di Ener2Crowd:
1) Storico ormai consolidato. Il mercato italiano ha superato, in totale storico, 1,57 miliardi di euro raccolti in crowdinvesting. Questo traguardo dimostra la solidità del percorso fin qui compiuto: un settore maturo, con basi stabili e investitori fidelizzati, testimoniando l’esistenza di un capitale permanente già allocato nel settore.
2) Lending ancora protagonista. Il lending diretto alle imprese ha totalizzato 142,05 milioni di euro, con tutte le campagne chiuse con successo e rendimenti medi lordi annui superiori al 10%. In questo specifico segmento Ener2Crowd, con 16,62 milioni raccolti nell’ultimo anno, consolida la sua posizione tra i top player del settore, confermandosi quale seconda piattaforma nel settore lending per volumi di raccolta.
3) Equity immobiliare anch’esso in accelerazione. Con 63,77 milioni di euro raccolti, l’equity crowdfunding immobiliare cresce del 32% anno su anno, dimostrando che gli investitori restano attratti da progetti tangibili e a basso rischio percepito.
4) Più piattaforme, più competizione. Le piattaforme italiane autorizzate ai sensi del regolamento ECSP (European Crowdfunding Service Providers Regulation) sono passate da 33 a 42 (+27%), portando l’Italia al secondo posto in Europa dietro la Francia. Un segnale di maturità e professionalizzazione dell’offerta.
5) Fase del ciclo, non inversione di tendenza. Il calo del 14% rilevato dal Polimi viene interpretato da Ener2Crowd non come un segnale di declino strutturale, ma come la “fase B” di un’onda Kondratieff, dove si ripuliscono le inefficienze e si rafforzano gli attori solidi, preludio a una nuova fase di crescita.
6) Fattori congiunturali. Secondo la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, la flessione evidenziata dal Polimi è un fenomeno legato anche a fattori macroeconomici e normativi (rialzo dei tassi, adeguamenti regolamentari) che non minano le fondamenta del settore. Al contrario, il mercato sta entrando in una fase di selezione naturale che sta premiando i progetti a più alto valore aggiunto.

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