Il crollo improvviso delle crypto: tra dati PPI sorprendenti e la cautela del Tesoro USA

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Le criptovalute frenano in attesa della Fed, mentre Bessent riaccende la speranza con (possibili) acquisti neutrali per la riserva

PPI luglio 2025: un dato che frena i mercati. A luglio, l’Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) negli Stati Uniti è salito dello 0,9% su base mensile, segnando il rialzo più marcato da giugno 2022 e andando ben oltre le stime dello 0,2%. Su base annua, l’aumento del PPI ha raggiunto il 3,3%, rispetto alle previsioni del 2,5%.

Però si sono riaccesi i timori sull’inflazione persistente, indebolendo le aspettative di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e spingendo il mercato a rivedere le proprie previsioni.

Effetto shock sul mercato crypto

Immediatamente dopo la pubblicazione del PPI, Bitcoin ed Ether hanno registrato un netto calo: Bitcoin è precipitato sotto i 119.000 $, mentre Ether è sceso di quasi il 4%, colpendo anche altre altcoin come Solana e XRP. In particolare, Bitcoin si era stabilizzato intorno ai 118.630 $ dopo il tonfo, alleggerendo il rally iniziato poco prima.

A seguito dei dati, il mercato ha drasticamente ridotto le scommesse su un taglio aggressivo dei tassi da parte della Fed. Dagli scenari precedenti, l’attenzione si è spostata su un possibile taglio di appena 25 punti base, con una probabilità del 90%. L’idea di un “jumbo cut” (taglio massiccio) da settembre è stata praticamente abbandonata.

Il Tesoro USA e il Bitcoin: tra precisazioni e attese

Le parole ambigue di Scott Bessent. Il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha inizialmente dichiarato che gli Stati Uniti non avrebbero acquistato altri Bitcoin per la riserva strategica, alimentando il pessimismo tra gli investitori crypto. In un secondo momento, ha però chiarito sui social di essere comunque impegnato nell’esplorazione di soluzioni “budget-neutral”, ossia senza costi aggiuntivi per i contribuenti, per incrementare la riserva.

La riserva Bitcoin degli Stati Uniti è stata istituita con un ordine esecutivo firmato da Donald Trump il 6 marzo 2025, con l’obiettivo di creare un “Fort Knox digitale” di criptovalute confiscate, senza ricorrere a spese pubbliche aggiuntive. Sebbene siano stati compiuti passi normativi, i dettagli operativi restano ancora in evoluzione e gli investitori attendono sviluppi concreti.

Questa combinazione di dati macro e scelte di policy rende il contesto attuale particolarmente fragile: il mercato crypto resta vulnerabile, in attesa di segnali più chiari da parte della Fed e del Tesoro.