A Volterra fino al 30 settembre: “Le Foto Commentate”. Mostra dedicata a Gianni Berengo Gardin
“Le Foto Commentate”, mostra dedicata a Gianni Berengo Gardin, accompagnate da testi scritti da personalità del mondo dell’arte e della cultura

Un ritratto fotografico che attraversa otto decenni e celebra uno dei più grandi maestri italiani
Maestro del bianco e nero, artefice del reportage civile, la sua Leica raccontava l’Italia che cambiava. Il 6 agosto 2025 è una data che resterà impressa nella memoria degli appassionati di fotografia: quel giorno è venuto a mancare Gianni Berengo Gardin, a quasi 95 anni di età, nella sua città natale, Genova. Nato il 10 ottobre 1930 a Santa Margherita Ligure, ma veneziano d’adozione, Berengo Gardin ha attraversato oltre sessant’anni di carriera, raccontando con straordinaria umanità la società italiana del dopoguerra.
Le Foto Commentate
Fino al 30 settembre 2025, il Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena di Volterra ospita “Le Foto Commentate”, una mostra che raccoglie una selezione di scatti emblematici realizzati da Gianni Berengo Gardin nel corso di ottant’anni di carriera. Ogni fotografia è arricchita dal commento di un protagonista del panorama culturale italiano — architetti, registi, artisti — che ne sottolinea il contesto e la memoria, offrendo una chiave di lettura personale e condivisa. L’iniziativa nasce con il sostegno di L’Anima di Volterra, della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, della Basilica Cattedrale e viene prodotta da Opera Laboratori in collaborazione con Contrasto.
Premi e riconoscimenti: un palmarès straordinario
Gianni Berengo Gardin ha ricevuto numerosi tra i più prestigiosi riconoscimenti nel campo della fotografia:
World Press Photo Award (1963)
Premio Scanno (1981), per il volume India dei villaggi
Prix Brassaï a Parigi (1990)
Leica Oskar Barnack Award (1995), per il reportage La disperata allegria: vivere da zingari a Firenze
Oscar Goldoni Prize (1998), per Zingari a Palermo
Lucie Award – Lifetime Achievement (2008), riconoscimento internazionale alla carriera
Honorary Doctorate in Storia dell’Arte e Critica (Università di Milano, 2009)
Leica Hall of Fame Award (2017), per la sua opera e il contributo alla fotografia analogica
Tra arte, reportage e memoria: il lascito di Gardin
Gianni Berengo Gardin è universalmente riconosciuto come “il fotografo italiano tra i più importanti nella seconda metà del Novecento”, con una produzione che attraversa i contesti sociali, architettonici, industriali e cerimoniali del nostro Paese Tra i suoi libri più celebrati troviamo Morire di classe (1969), documentario sui manicomi, India dei villaggi (1981), La disperata allegria e Zingari a Palermo (anni ’90), reportage sulla vita dei Rom e molti altri dedicati alla vita lavorativa, urbana e rurale italiana.
L’impatto visivo e narrativo della sua fotografia, dalla Venezia post-bellica alla fabbrica Olivetti, dalle città ai paesaggi, ha conferito ai suoi scatti un valore documentario e poetico insieme. Le famose immagini dal vaporetto a Venezia (1958 e 1960) sono un esempio di come Gardin sapesse catturare la tensione tra realtà quotidiana e profondità emotiva. La foto a sinistra fu definita “una delle 80 fotografie più importanti mai scattate” da Henri Cartier-Bresson
La mostra “Le Foto Commentate” di Volterra non è soltanto una retrospettiva: è un omaggio vivente nel tempo alla capacità narrativa, empatica e civile di un artista che ha attraversato epoche, trasformazioni e spazi. I numerosi premi internazionali e nazionali non fanno che confermare la statura eccezionale di Gianni Berengo Gardin, un maestro che ha trasformato ogni foto in una storia, e ogni storia in memoria condivisa.

LMF green
Mente e denaro

Podcast