Malta punta sull’innovazione “blu”: accordo tra istituzioni per rafforzare ricerca e filiere ittiche

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Malta punta sull’innovazione blu

Dalla raccolta dati alla tecnologia per l’acquacoltura: l’isola vuole diventare un hub mediterraneo della Blue Economy

Malta sceglie di guardare oltre la tradizione gastronomica e punta sulla ricerca e sull’innovazione nel settore ittico. Con l’accordo firmato il 25 agosto 2025 tra la Malta Food Agency e Aquatic Resources Malta (ARM), l’isola intende sviluppare un sistema più resiliente e competitivo, capace di valorizzare le risorse acquatiche non solo come alimento ma anche come volano di innovazione tecnologica, occupazione e sostenibilità.

Un’intesa strategica

La collaborazione prevede la raccolta e l’analisi di dati biologici ed economici per gestire meglio gli stock ittici e indirizzare la crescita dell’acquacoltura. ARM, che funge da centro di competenza nazionale, lavorerà insieme alla Malta Food Agency su progetti pilota, scambio di know-how e infrastrutture di ricerca. L’obiettivo è creare un ecosistema di trasferimento tecnologico che possa aprire a partnership con altri Paesi europei e mediterranei.

“È un passo concreto per rafforzare le nostre filiere e connetterci alle migliori pratiche internazionali”, hanno spiegato i rappresentanti della Malta Food Agency, sottolineando come il progetto ambisca a posizionare Malta come un hub per l’innovazione blue nel cuore del Mediterraneo.

Il contesto internazionale: la Blue Food Coalition

L’accordo si inserisce nel quadro della Blue Food Coalition nata all’ONU durante l’UN Food Systems Summit, che invita i Paesi a integrare pesci, molluschi, crostacei e alghe nelle politiche alimentari come risposta a cambiamento climatico e sicurezza alimentare.

Come ricordato da Leonard Mizzi, Head of Unit presso la Commissione Europea (DG INTPA): “Una buona iniziativa: includere i Blue Foods significa spingere verso una dieta più diversificata e sostenibile, sia per prodotti allevati che selvatici. Sarebbe utile affiancare al progetto anche campagne nazionali di sensibilizzazione, e la Blue Food Coalition dell’ONU può offrire linee guida e strumenti per Malta.”

I numeri globali della Blue Economy

Secondo il rapporto FAO 2024, la produzione mondiale di alimenti acquatici ha raggiunto un nuovo massimo storico: per la prima volta, nel 2022 l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come fonte di prodotti animali destinati al consumo umano. Una tendenza che conferma il ruolo crescente di questi alimenti per la sicurezza alimentare globale.

Anche l’UE, nel Rapporto 2024 sull’Economia Blu, ha evidenziato come il comparto delle “marine living resources” (pesca, acquacoltura, trasformazione e distribuzione) sia tra i più dinamici, con crescita di fatturato, investimenti in tracciabilità digitale e occupazione qualificata. La Commissione europea invita gli Stati membri a destinare maggiori risorse all’innovazione tecnologica, considerata la chiave per coniugare sostenibilità ambientale e competitività economica.

Malta laboratorio del Mediterraneo

Con questa intesa, Malta mira a integrare ricerca, governance e filiera produttiva, rafforzando al contempo la reputazione internazionale dell’isola. Innovazioni nell’allevamento di molluschi e alghe, sistemi di monitoraggio digitale degli stock, soluzioni per la riduzione dell’impatto ambientale della pesca artigianale: sono tutti campi in cui il Paese può candidarsi a sperimentare modelli replicabili nel Mediterraneo.

La sfida non è solo nutrizionale, ma anche geopolitica ed economica: consolidare la Blue Economy significa creare valore aggiunto locale e attrarre investimenti in un settore che, a livello globale, vale già oltre 100 miliardi di euro e continua a crescere.