Nuveen: no rischi di recessione in Eurozona. Rendimenti Bund tedeschi a 10 anni potrebbero raggiungere il 3%
L’accordo commerciale raggiunto tra USA ed Europa ha rafforzato la nostra visione positiva sulla stabilità dell’eurozona. Eliminando il rischio di un’escalation commerciale, l’accordo sostiene la fiducia delle imprese e la crescita in un momento in cui la politica fiscale sta diventando più espansiva in tutta la regione.
È importante sottolineare che ciò riduce la pressione sulla BCE affinché allenti ulteriormente la propria politica monetaria. I mercati stanno già scontando ulteriori tagli dei tassi e continuiamo a prevedere un tasso finale del 2%, con tassi invariati per il resto del 2025. L’inflazione dei servizi rimane elevata, sopra il 3%, e gli stimoli fiscali nei settori delle infrastrutture, della transizione energetica e della difesa stanno acquistando slancio.
Prevediamo che i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni si avvicineranno al 3%, riflettendo l’allontanamento dai timori di recessione e l’orientamento verso una crescita moderata con dinamiche inflazionistiche persistenti.
Il cambio EUR/USD dovrebbe rimanere entro un intervallo ristretto nel breve termine, con la direzione determinata in gran parte dai dati macroeconomici statunitensi.
Detto questo, manteniamo una visione costruttiva nel medio termine, sostenuta dal miglioramento della fiducia nella tenuta fiscale dell’Eurozona, dalla stabilità della politica della BCE rispetto alle altre banche centrali e dal potenziale di ulteriori afflussi di capitali internazionali verso i mercati europei.
Nei mercati del credito, continuiamo a preferire l’investment grade europeo rispetto a quello statunitense, sulla base del valore relativo, della minore leva finanziaria e, ora, della maggiore chiarezza politica. L’attenzione rimane concentrata sulle banche europee, che beneficiano di tassi stabili, posizioni patrimoniali solide e sostegno ai margini. Guardiamo con interesse alle utility e alla difesa, sostenuti dalla spesa pubblica e dalla domanda di infrastrutture; e sui prodotti di consumo in grado di assorbire le modeste pressioni tariffarie grazie alla resilienza dei consumi interni.
Manteniamo una posizione neutrale sulla duration, con un posizionamento selettivo nei titoli sovrani periferici che offrono rendimenti interessanti e profili di debito in miglioramento

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Sala Stampa