Prestazioni energetiche degli edifici: il nuovo DM 2025 ridefinisce energia, comfort e mobilità negli edifici. Un salto verso l’efficienza
Il nuovo DM 2025 ridefinisce energia, comfort e mobilità negli edifici
Il decreto aggiorna norme per APE (Attestato Prestazione Energetica), ponti termici, automazione e infrastrutture EV (veicoli elettrici) secondo le direttive europee

I chiarimenti normativi
La Conferenza Unificata Stato‑Regioni ha approvato lo schema del nuovo Decreto Requisiti Minimi, updating completo del DM 26 giugno 2015. Il provvedimento recepisce le direttive europee EPBD III (2018/844/UE) e anticipa contenuti della EPBD IV («Case Green»). Sostituiti integralmente gli Allegati 1 e 2, si ridefiniscono metodi di calcolo, classi energetiche e requisiti.
Novità tecniche e operative
L’edificio di riferimento ora include ponti termici – davanzali, balconi, architravi – rendendo più realistico il confronto. Il parametro H’T (scambio termico medio) non è più fisso, ma proporzionato al rapporto tra superfici vetrate e disperdenti; in alcune ristrutturazioni, come di secondo livello, il parametro può essere eliminato. Inoltre, le trasmittanze termiche (U) che misurano la quantità di calore che attraversa una struttura si calcolano sempre su dimensioni esterne.
Mobilità elettrica: EV-ready e colonnine obbligatorie
Negli edifici non residenziali dotati di parcheggi, diventa obbligatoria l’installazione di colonnine di ricarica in proporzione ai posti auto e all’intervento edilizio. Nelle strutture residenziali, si introduce invece l’obbligo di predisposizione impiantistica (canalizzazioni e tubazioni) per future installazioni, senza obbligo immediato.
Automazione, comfort, sicurezza
Il decreto impone sistemi di automazione e controllo di classe B (UNI EN 15232) in edifici non residenziali con impianti termici >290 kW, estendendo l’obbligo a ristrutturazioni di secondo livello. Introduce inoltre prescrizioni sul comfort termo‑igrometrico, sicurezza antincendio e resilienza sismica
Tempistiche e sfide
Il decreto entrerà in vigore 180 giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: si prevede a inizio 2026. Le nuove regole si applicheranno a nuove costruzioni e ristrutturazioni importanti; i progetti già depositati seguono la normativa attuale.
Le voci politiche
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l’importanza del provvedimento nel contesto energico nazionale, inserendolo all’interno del più ampio Piano sociale per il clima da 9,3 miliardi volto a sostenere famiglie e imprese nella transizione energetica: «La transizione ecologica non può lasciare indietro nessuno. Con questo piano … investendo risorse senza precedenti per aiutare famiglie e imprese…»
L’unico riferimento politico critico, circoscritto in ambito europeo, riguarda l’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, che ha definito la direttiva EPBD IV – Case Green – un’“eurofollia” per i possibili oneri a carico di famiglie e imprese. Pur non riguardando direttamente il DM 2025, la sua posizione politica suggerisce una predisposizione critica verso normative che recepiscono tali direttive.
Da parte di associazioni del settore edile e della riqualificazione (come quelle aderenti al tavolo “Un Patrimonio da Salvare”) arriva piuttosto una critica rivolta al governo per aver omesso il recepimento esplicito della direttiva Case Green nel ddl di delegazione europea 2025. Questo disallineamento legislativo ha suscitato allarme, sostenendo che si tratti di una “grave opportunità mancata” nell’ottica di una strategia energetica coerente con gli impegni nazionali ed europei.
| Aspetto | Cambiamenti principali |
|---|---|
| Calcolo Energetico | Nuovo metodo, ponti termici, H’T dinamico, trasmittanze esterne |
| Mobilità Sostenibile | EV-ready obbligatorio per LED e predisposizione per edifici residenziali |
| Impianti & Comfort | Automazione BACS classe B, comfort, sicurezza, resistenza sismica |
| Tempistica normativa | Entrata in vigore 180 giorni dopo pubblicazione (attesa inizio 2026) |
| Visione politica | Sostenibilità inclusiva, rilancia Piano sociale per il clima |
Il nuovo DM 2025 rappresenta un cambio passo decisivo: non solo una revisione tecnica, ma un invito a progettare con una visione sostenibile, tecnologica e sociale. Famiglie, professionisti e imprese avranno tempo per prepararsi, ma il messaggio è chiaro: la strada verso edifici efficienti e resilienti è ormai tracciata.

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